L’82% delle famiglie chiede un piano pubblico per salvaguardare la salute dei propri figli, sempre più “drogati” di energy drinks, merendine e cibi ultra-trasformati, una vera e propria dipendenza che crea enormi pericoli per il loro sviluppo. Le bibite gassate e le energy drink, sempre più diffuse tra i giovanissimi, contengono per esempio dai 15 ai 40 ingredienti e possono contenere sucralosio, un dolcificante artificiale 650 volte più dolce rispetto alla zucchero, acido benzoico, acido sorbico, aspartame che l’OMS considera come possibile cancerogeno per gli esseri umani. Possono arrivare addirittura fino a 50 gli ingredienti dentro una comune merendina tra cui carbonati di sodio e di ammodio, acido citrico, glicerolo. Non va meglio per i noodles già pronti (glutammato di monosodio, grasso di palma, quanilato disodico) e per tanti altri prodotti e cibi già pronti che acquistiamo.
Un grido d’allarme da parte dei genitori che vedono fallire il ricorso a divieti o altre forme di coercizione proprio mentre si levano più forti gli allarmi del mondo medico scientifico. E’ quanto emerge dal Rapporto Coldiretti/Censis presentato in occasione della giornata inaugurale del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione a Villa Miani a Roma (#forumagricoltura2024) organizzato in collaborazione con The European House-Ambrosetti, alla presenza del presidente della Coldiretti Ettore Prandini e del segretario generale Vincenzo Gesmundo assieme a Matteo Bassetti (Professore Ordinario di Malattie Infettive, Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Genova; Direttore Clinica Malattie Infettive, Ospedale Policlinico San Martino – Irccs di Genova), Alberto Villani (Coordinatore funzionale dell’Area Clinica Pediatria Universitaria Ospedaliera, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù - Università di Roma Tor Vergata), Esmeralda Capristo (Professore in Scienze Tecniche Dietetiche Applicate, Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma) e Stefano Pisani (Sindaco di Pollica).
Per l’occasione sono state allestite due grandi tavole per mettere a confronto il cibo ultra-trasformato con quello naturale, simbolo della Dieta Mediterranea. Uno stile alimentare che i genitori italiani vogliono trasmettere ai propri figli – rilevano Coldiretti/Censis - poiché percepito come un insieme di abitudini che garantiscono che i giovani mangeranno bene. Un cibo equilibrato, sano, sicuro e genuino in linea con la tutela della salute personale e del pianeta. Uno sforzo quotidiano che si scontra però con la considerazione che appena ne hanno la possibilità i propri figli non mangiano in modo salutare.
Un fenomeno, quello degli ultra-trasformati, che va combattuto – sottolinea Coldiretti Toscana - aumentando le ore di educazione alimentare nelle scuole e mettendo in campo campagne di sensibilizzazione per far conoscere i pericoli associati all’assunzione sistematica e continuativa di cibi ultra-trasformati, come chiesto dai genitori italiani. Un passo decisivo sarebbe la definizione di forme di etichettatura per evidenziare che un determinato prodotto appartiene alla categoria degli ultra-trasformati. Ma l’utilizzo di questi prodotti – conclude Coldiretti Toscana - va anche vietato nelle mense scolastiche e nei distributori automatici diffusi negli edifici pubblici, a partire proprio dalle scuole, con precisi limiti anche alla pubblicità, seguendo l’esempio del Regno Unito che ha vietato le fasce orarie di maggiore esposizione per bambini e adolescenti. In Toscana, per esempio, solo un distributore automatico su tre propone succhi e bevande di frutta e frutta fresca. Nessuno, di quelli presenti all’interno delle scuole secondo la rilevazione più recente di Okkio alla Salute, proporrebbe yogurt, latte o merende a base di verdure.
E del fatto che i propri figli appena possono scelgono cibi ultra-trasformati se ne è reso conto quasi un genitore su due (48%). E non sembrano funzionare i divieti, una strada scelta dal 37% di famiglie – secondo Coldiretti/Censis - che hanno imposto ai bambini di non mangiare merendine, caramelle, bibite gassate e junk food di vario tipo, anche dinanzi alle sempre più chiare evidenze scientifiche sui rischi ad essi collegati.
Dinanzi al sostanziale fallimento di politiche coercitive non sorprende, dunque, che oltre otto famiglie su dieci pensino che sarebbe importante attivare una grande campagna, dalla scuola al web, rivolta ai ragazzi sul tema dell’educazione al mangiare bene. Riconoscere di aver bisogno di un aiuto esterno per il raggiungimento di tale obiettivo, è un chiaro segnale dell’importanza che attribuiscono all’insegnamento di una buona educazione alimentare, considerandolo un dovere imprescindibile.
Una battaglia sostenuta da sempre da Coldiretti Toscana che è impegnata a promuovere nelle scuole italiane il progetto Educazione alla Campagna Amica, un percorso educativo che coinvolge ogni anno in Toscana circa 20 mila bambini di ogni scuola di ordine e grado.
L’obiettivo è quello di formare dei consumatori consapevoli per valorizzare i fondamenti della Dieta Mediterranea e fermare così il consumo del cosiddetto junk food che mette a rischio la salute e fa aumentare l’obesità, come sostenuto unanimemente dalla scienza medica. Un cibo fatto in laboratorio che, entrando sempre più prepotentemente nelle abitudini alimentari quotidiane, fa inevitabilmente da apripista a quello artificiale.