Raccolti a rischio se non si sblocca il decreto flussi per gli stagionali
Se il decreto flussi 2010 non verrà sbloccato, nel campagne rischiano di saltare le attività di raccolta dei prodotti made in Italy. L'allarme viene dalla Coldiretti, che sottolinea come in questo momento ci sia forte apprensione nelle aziende agricole per il ritardo al via libera all'ingresso dei lavoratori stagionali immigrati.
Si attende ancora, infatti, la pubblicazione del cosiddetto decreto flussi 2010 in Gazzetta ufficiale che consente l’arrivo di 80mila extracomunitari che nella maggioranza dei casi troverà occupazione in agricoltura che, insieme al turismo e all'edilizia, è il settore con maggiori opportunità occupazionali per questi lavoratori.
Il ritardo rischia di danneggiare settori di grande rilevanza per il Made in Italy agroalimentare poiché dopo la pubblicazione del decreto occorrerà infatti attendere gli altri adempimenti amministrativi che, tra il nulla osta dello Sportello Unico presso la Prefettura e il rilascio del visto presso i Consolati all’estero, richiederanno almeno altri sessanta giorni.
Troppi per il settore agricolo che deve confrontarsi con i tempi dettati dall’andamento stagionale delle produzioni. Anche quest'anno è prevista la procedura informatica con domande di ingresso on line che evitano le lunghe file del passato alle Poste, secondo la Coldiretti che lo scorso anno è stata l'associazione che ha presentato il maggior numero di domande ed è impegnata nelle proprie strutture territoriali a raccogliere le richieste dei datori di lavoro.
In Italia lavorano regolarmente oltre 90 mila immigrati extracomunitari, dei quali circa 15 mila con contratti a tempo indeterminato, che contribuiscono in modo strutturale e determinante all'economia agricola del Paese secondo il XIX Rapporto Caritas/Migrantes sull'immigrazione al quale ha collaborato la Coldiretti. In particolare sono 90.091 i rapporti di lavoro in agricoltura identificati come extracomunitari negli archivi INPS e appartengono a 155 diverse nazionalità anche se a trasferirsi in Italia per lavorare in agricoltura sono principalmente, nell'ordine, gli albanesi (17,2 per cento), i marocchini (12,6%) e a sorpresa gli indiani (13,8 per cento) che trovano occupazione soprattutto negli allevamenti del nord per l'abilità e la cura che garantiscono alle mucche.
15 Marzo 2010
LAVORATORI STAGIONALI