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30 Gennaio 2010
11^ giornata della bonifica

MASSIMO GARGANO
(Presidente A.N.B.I. - Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni)

“NELL’ANNO DELLA BIODIVERSITA’
CHIEDIAMO UN GESTO CONCRETO:
DARE AVVIO AD UN PIANO NAZIONALE
PER BACINI (CASSE) DI ESPANSIONE IDRICA
A TUTELA DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE”

“L'’11° Giornata della Bonifica e della Difesa del Suolo, è stata celebrata a Roma per iniziativa della Regione Lazio e di ITAL-ICID (Comitato Italiano per l’Irrigazione e la Bonifica Idraulica), cui va il merito di mantenere l’interesse su una data, che meriterebbe ben altra attenzione per i temi affrontati, fondamentali per lo sviluppo del Paese.” A ricordarlo è Massimo Gargano, Presidente dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni (A.N.B.I.).
“Quest’anno – prosegue - è anche l’anno internazionale della biodiversità, nell’ambito del progetto “Count down 2010” dell’O.N.U. . Tale concomitanza ci permette di lanciare una proposta, affinchè le ricorrenze non si limitino al solo, consueto rito dei convegni. Chiediamo al Governo, al Parlamento, alle forze politiche di dare un segnale concreto, avviando quel Piano Nazionale per bacini (casse) di espansione idrica, che da tempo chiediamo e per il quale esistono già progetti redatti dai Consorzi di bonifica ed immediatamente cantierabili. Tali interventi abbinerebbero le esigenze di prevenzione dalle alluvioni a quelle ambientali. Si tratta di realizzare, a monte dei centri abitati, aree allagabili in caso di piene divenendo, al contempo, importanti riserve idriche per i momenti di siccità. Ciò darebbe vita ad una rete di aree umide, fruibili dalla popolazione e di straordinario valore naturalistico. Analogamente si potrebbe operare lungo gli alvei fluviali, creando golene e casse di espansione da allagare nei momenti di emergenza idraulica. Miglioreremmo l’ambiente e la sicurezza idraulica dei nostri territori. Positive esperienze esistono già in numerose realtà italiane; si tratta di farne un sistema, iniziando a finanziare un Piano, la cui realizzazione avrebbe anche interessanti risvolti occupazionali, ma soprattutto rappresenterebbe un approccio nuovo nella cultura del territorio. Questa è la concreta applicazione di quella concertazione progettuale, che andiamo sostenendo.”

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