Il Presidente regionale ha fatto visita giovedì mattina alle aziende agricole danneggiate.
Oltre 200 le aziende, e 3 milioni di euro i danni stimati.
Fabrizio Filippi, Presidente Provinciale Coldiretti: “Consorzi bonifica: ripensare e valorizzare loro ruolo”.
Il Presidente Regionale di Coldiretti, Tulio Marcelli (al centro della foto), ha fatto visita, giovedì mattina le aziende agricole danneggiate dal maltempo e dallo straripamento del fiume Serchio. Il Presidente Regionale, massimo rappresentante dell’organizzazione agricola, ha visitato una decina di aziende del Comune di Vecchiano e Nodica (nella foto con un agricoltore), confermando il pieno sostegno dell’organizzazione e la propria vicinanza. Marcelli ha parlato a lungo con gli agricoltori così da presentare, anche in sede regionale, il quadro della situazione e dei danni subiti. Sono oltre 200 le aziende agricole gravemente compromesse dal maltempo. Le più colpite le aziende che producono ortaggi e frutta. Stimato tra i 2 e 3 milioni di euro, ad oggi, il danno economico; danno che è destinato a salire giorno dopo giorno se le piogge non cesseranno e l’acqua nei campi tarderà a defluire.
Ad accompagnare Marcelli, i vertici della Coldiretti Provinciale guidati dal Presidente, Fabrizio Filippi, che subito si sono mobilitati per fare la conta dei danni e chiedere interventi, a livello nazionale, attraverso il Presidente, Sergio Marini, informato in tempo reale sulla catastrofe pisana (e toscana). La visita di Marcelli, toscano doc, “ha una forte valenza istituzionale, politica e di solidarietà – spiega Filippi – nei confronti del mondo dell’agricoltura danneggiato da questa catastrofe che sta compromettendo seriamente il futuro agricolo della nostra Provincia e della vicina Versilia. Marcelli sarà il portavoce della nostra organizzazione e si impegnerà, come sempre ha fatto, a garantire il massimo aiuto e sostegno alle aziende agricole. Questa catastrofe ci obbliga, se ancora ci fossero dubbi, ad interrogarci sul futuro del territorio che sta subendo un progressivo abbandono, unito al rapido processo di urbanizzazione e cementificazione spesso incontrollato che non è stato accompagnato da un adeguamento della rete di scolo delle acque. E’ necessario valorizzare, e se necessario, ripensare, l'opera dei Consorzi di bonifica, che sono strutture fondamentali per la gestione del territorio. Pensiamoci bene prima di agire, e pensare di fare a meno, nella ricorsa ai tagli ai costi della politica, di questi strumenti”.