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21 Maggio 2012
DALLA TOSCANA A ROMA PER LA MANIFESTAZIONE “SALVA VOUCHER”

Una nutrita delegazione di agricoltori toscani che hanno utilizzato i voucher, negli anni passati per lavori stagionali quali la raccolta delle olive e delle uve, sarà presente domani, martedì 22 maggio a Roma davanti al Senato alla manifestazione “Salva Voucher”.
Nel disegno di legge sul lavoro previsto dal ministro Elsa Fornero è in seria discussione il mantenimento dei voucher lavorativi in agricoltura. Un emendamento, che se approvato, relegherebbe l’utilizzo di questi strumenti alle sole aziende agricole esonerate vanificando gli obiettivi per imprese e lavoratori.
La manifestazione voluta da Coldiretti parte dal presupposto che si tratta di un annullamento dei benefici e al contempo di una provocazione nei confronti di un settore che in questi anni attraverso i voucher per il lavoro stagionale ha contribuito ad integrare i redditi di molti cittadini tra i quali appunti studenti e pensionati. 
Coldiretti Toscana si  augura che prevalgano la ragione e il buon senso, in un momento in cui ogni opportunità lavorativa seria va incentivata per combattere la crisi.
I voucher hanno permesso una occupazione trasparente, prevedendo una copertura assicurativa e previdenziale, dando un sostegno concreto alle classi sociali già duramente colpite dalla congiuntura economica.
I voucher, introdotti  per gli aspetti connessi alla vendemmia, e poi estesi a diverse tipologie di attività occasionali, hanno contribuito a facilitare alcune particolari domande e offerte di occupazione, nell’interesse reciproco di aziende e lavoratori, introducendo per la prima volta autentiche norme di semplificazione.
Grazie ai voucher, soprattutto in un momento in cui ogni occasione di lavoro va più che mai incentivata, giovani, studenti, pensionati e lavoratori con problemi occupazionali, hanno trovato un’opportunità preziosa per integrare il reddito.
Coldiretti pur essendo pronta ad accettare norme migliorative, non può accettare l’abolizione di uno strumento innovativo, che costituisce invero il punto di partenza per creare, nelle reciproche garanzie di legge, flessibilità lavorative che possono rilanciare il sistema produttivo del nostro Paese.

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