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25 Ottobre 2021
UE: CARNE IN VITRO? ALLEVATORI E CITTADINI TOSCANI DICONO NO
Carne in vitro? 2.500 allevamenti e la quasi totalità dei cittadini toscani dicono di no alla carne sintetica ottenuta in laboratorio. A dirlo è Coldiretti Toscana in riferimento allo stanziamento di 2 milioni di euro concessi a due aziende olandesi impegnate nella produzione di “carne” in laboratorio da cellule in vitro. Il finanziamento è stato concesso alla Nutreco e alla Mosa Meat dove ha investito anche il famoso attore americano Leonardo di Caprio. Un altro personaggio pubblico che sta investendo su questo settore è Bill Gates.
Per Coldiretti la scelta di sostenere società che puntano a fare concorrenza sleale sul mercato spacciando per carne prodotti ottenuti dalla moltiplicazione cellulare in laboratorio combinate con fattori di crescita e sostanze compatibili con i tessuti biologici, si aggiunge peraltro alla campagna di demonizzazione in atto per la vera carne. Una doppia tenaglia che minaccia di far chiudere le stalle con perdite di posti di lavoro e di produzioni tradizionali la cui distintività è componente strategica del Made in Italy nel mondo. “La carne sintetica - spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana - è una abile operazione di marketing che punta a modificare stili alimentari naturali fondati sulla qualità e la tradizione. Non consentiremo questa deriva e daremo battaglia in tutte le sedi”.
La zootecnica toscana è un modello di sostenibilità, competitività, benessere animale, innovazione e identità. Il patrimonio agroalimentare della filiera zootecnica toscana si fregia infatti di 4 IGP, della DOP alla Cinta senese, al prosciutto Toscano, ai salamini italiani alla cacciatora, oltre ai prodotti riconosciuti tradizionali dal MIPAAF con ben 14 riconoscimenti per le carni toscane. Una risposta alla carne sintetica arriva dal marchio “Toscano Toscano” promosso dall’associazione Agroozootecnica, la società di scopo di Fai (Filiera Agricola Italiana), per commercializzare animali delle specie bovina, suina e ovini, nati ed allevati e destinati alla macellazione ed alla produzione di prodotti freschi e trasformati. “La domanda di qualità e di garanzia dell’origine ha portato ad un vero boom nell’allevamento delle razze storiche da carne - commenta Paolo Giorgi, Presidente Agrozootecnica Toscana - che dopo aver rischiato l’estinzione, stanno tornando a ripopolare le nostre campagne grazie ai progetti di rete e a politiche per garantire la giusta remunerazione agli allevatori. La domanda è in forte crescita - spiega ancora - ed attualmente non siamo in grado di soddisfarla. L’attività di allevamento ha un ruolo fondamentale nel preservare paesaggi, territori, tradizioni e cultura poiché quando una stalla chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere lo spopolamento e il degrado spesso da intere generazioni”.
Firenze, 25 ottobre 2021

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