500 agricoltori, 50 tra sindaci e amministratori pubblici, 15 gonfaloni e altrettante fasce tricolori: sono i numeri dell’esercito toscano che oggi ha manifestato a Montecitorio in difesa del vero Made in Italy agroalimentare, insieme al resto di Italia.
E’ il gran finale di una mobilitazione iniziata da mesi, a cui, nella nostra regione, hanno aderito 180 enti, tra amministrazioni provinciali e locali, associazioni e consorzi di tutela: tante infattisono le delibere adottate per sostenere il Made in Italy autentico evietare per legge il finanziamento pubblico di prodotti confezionati all’estero che di fatto delocalizzano risorse e occupazione impoverendo l’economia e l’identità italiana. Un furto, quello del Made in Italy, che l’agricoltura non è più disposta a finanziare.
La Toscana è stata dunque grande protagonista, questa mattina a Roma, dove gli agricoltori, insieme ai rappresentanti delle associazioni dei consumatori e degli ambientalisti, ai cittadini e ai rappresentanti delle Istituzioni, hanno dato vita a un animato e colorato sit-in di fronte al Ministero dello Sviluppo Economico e alla sede della Simest, la “Società italiana per le imprese all’Estero” responsabile di aver finanziato la produzione e distribuzione di prodotti alimentari che “sfruttano” il potere evocativo del Made in Italy ma senza dare alcuna garanzia dell’origine, come è accaduto per il Pecorino o la Caciotta confezionati con latte proveniente dalla Romania. Nella top ten dei tarocchi, ormai celebri “imitazioni” di ciò che italiano sembra ma non è, c’è anche il vino Chianti prodotto nella Nappa Valley.
Una “protesta” pacifica e colorata, in perfetto stile Coldiretti (info su www.toscana.coldiretti.it), quella che ha portato a Roma, insieme alle imprese agricole provenienti da tutte le 10 province della regione, sindaci, assessori e rappresentanti delle amministrazioni locali.
“La partecipazione della Toscana è stata grande e motivata – spiega Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana –. Numerose le imprese agricole che, ogni giorno vengono derubate dal furto di immagine e di reddito messo a segno dal falso made in Italy. Tanti anche i comuni e gli enti che hanno scelto di appoggiare le nostre rivendicazioni. A Roma abbiamo semplicemente chiesto di difendere il Made in Italy, oggi l’unico valore che ci permette di avere una prospettiva ed un futuro”. Le azioni della Simest infatti, anzi che produrre benefici per l’Italian Sounding, producono gravissimi danni: “Bloccano ogni potenzialità di crescita delle imprese – analizza Marcelli - perché saturano il mercato con prodotti che richiamano qualità italiane senza essere di origine nazionale e impediscono ai consumatori una corretta comparazione basata sul confronto con prodotti autentici del Made in Italy”.
Di fronte a Montecitorio hanno “protestato” e fatto sentire la loro voce la Provincia di Grosseto, il Comune di Arezzo, Cavriglia, Montemignaio, Greve in Chianti, San Casciano Val di Pesa, Vaglia, Grosseto, Massa Marittima, Arcidosso, Capalbio, Magliano in Toscana, Campagnatico, Montieri, Sempronio, Caporgiano, Vergemoli, Massarosa, Villa Comandina, Pietrasanta, Montecarlo di Lucca, Seravezza, Camaiore, Giuncugnano, Massa, Aulla, Fivizzano, Montignoso, Casola in Lunigiana, Comano, Podenzana, Capannoli, Lari, Santa Luce, Orciano Pisano, Volterra, Montecatini Val di Cecina, Castelfranco di Sotto, San Miniato, Castellina Marittina, Quarrata,Cutigliano, Pieve a Nievole, Piancastagnaio, San Giovanni d’Asso, Montalcino, Murlo, Gaiole in Chianti.
Forte la presa di posizione anche nei confronti dell’Imu, tema molto sentito in Toscana dove anche la Regione si è mossa per chiederne la riduzione: l’imposta infatti sottovaluta “il patrimonio economico, sociale, ambientale, paesaggistico e culturale rappresentato dall’agricoltura e dal cibo italiano: “chi con la terra ci lavora e ci vive si è visto aumentare in maniera maggiore di chi la terra la usa per divertirsi o speculare – spiega Marcelli - Una sperequazione che contrasta completamente con gli obiettivi di equità e crescita e mette a rischio la produzione agricola Made in Italy”.
15 Marzo 2012
500 TOSCANI A MONTECITORIO IN DIFESA MADE IN ITALY