Il prezzo del latte italiano alla stalla ha raggiunto a settembre il massimo storico di sempre toccando, nell’ultima quotazione “spot” alla borsa di Verona, i 51,3 centesimi al litro. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che il valore registrato rappresenta un riferimento per tutte le principali regioni produttrici dove sono attesi i necessari adeguamenti.
Si tratta del valore massimo mai registrato per il latte italiano con un aumento del 22 per cento rispetto allo scorso anno. L’andamento crescente delle quotazioni è stato determinato a livello internazionale dalla scarsità dell’offerta nei principali Paesi produttori che ha condizionato le importazioni in Italia dove peraltro è in calo il latte raccolto.
L’andamento delle quotazioni sta garantendo ingiustificate rendite speculative alle industrie di trasformazione che hanno firmato un accordo “truffa” sul prezzo del latte della Lombardia per il semestre agosto 2013 - gennaio 2014 per un prezzo alla stalla di 0,42 euro/litro, che non è stato accettato con lungimiranza dalla Coldiretti. Un danno enorme per gli allevatori che per l’aumento insostenibile dei costi sono costretti a chiudere le stalle in una regione dove si produce il 40 per cento del latte italiano come la Lombardia.
Nei primi sei mesi del 2013 la produzione di latte Made in Italy si è ridotta in media di oltre il 3 per cento rispetto allo scorso anno secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Agea, ma è possibile che il deficit possa ulteriormente aggravarsi. Il taglio della produzione è stato del 2,45%, in Lombardia, 2,15% in Emilia Romagna, del 2,73% in Piemonte, del 5,86% in Friuli, del 4,70 in Veneto, del 7,86% nel Lazio, del 5,40% in Puglia, del 4,89% in Campania e del -4,76% in Sardegna, con il record negativo fatto segnare nelle Marche (-10,32%).
4 Settembre 2013
LATTE, PRODUZIONE IN CALO, PREZZO IN CRESCITA