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8 Marzo 2013
8 MARZO: VIETATO DIMENTICARE, LA FESTA IN PIAZZASTROZZI E’ UN INNO AL CORAGGIO DELLE DONNE IMPRENDITRICI ALLUVIONATE

Bouquet colorati della solidarietà, musica, dimostrazioni: la Festa delle Donne di Coldiretti porta in Piazza Strozzi uno spicchio di Primavera nonostante il tempo. La vendita dei bouquet per sostenere le aziende agricole rosa che ancora stanno vivendo e subendo gli effetti dell’ultima alluvione. Le testimonianze delle imprese di Albinia e del Candia. Maria Cristina Rocchi, Responsabile Donne Impresa Toscana: “Non possiamo farcela da sole” 
 
Nella foto da sinistra: Tulio Marcelli, Stefania Saccardi e Maria Cristina Rocchi
 
Vietato dimenticare. Coldiretti dipinge di “rosa” Piazza Strozzi per sostenere, con la vendita dei bouquet della solidarietà, le aziende agricole alluvionate. Il pensiero è stato tutto per loro, per le donne imprenditrici che ancora oggi stanno pagando gli effetti dell’alluvione dello scorso novembre. Le loro aziende non riescono ancora a ripartire nonostante gli sforzi, i sacrifici, il lavoro. E’ dedicata a loro, alle imprenditrici della Maremma e della Provincia di Massa Carrara, l’iniziativa “Le Donne per le Donne” che Coldiretti (info su www.toscana.coldiretti.it) ha organizzato in collaborazione con il Comune di Firenze nel giorno della Festa della Donna. Una giornata speciale che ha portato questa mattina, giovedì 8 marzo, in Piazza Strozzi, nel cuore di Firenze, i gioiosi e colorati bouquet della solidarietà realizzati abbinando fiori, un’altra eccellenza toscana, con i prodotti diventati l’emblema del drammatico evento come il pecorino Dop della Maremma, il Candia dei Colli Apuani Doc, l’olio extravergine. Il ricavato generoso sarà completamente devoluto alle imprenditrici che hanno animato per tutta la mattina con palloncini e dimostrazioni di cake design Piazza e dintorni. “Un’iniziativa che mette al centro le donne e la solidarietà, due temi a me particolarmente cari. La terra – ha evidenziato l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Firenze, Stefania Saccardi visitando gli stand - è l’elemento con cui la donna riesce ad esprimersi probabilmente al meglio. La presenza delle donne in agricoltura è un bel segnale per il futuro”.
 
C’è stata anche musica, tanta buona musica, con la Large Street Band che ha invaso il centro portandosi dietro l’allegra carovana per poi sbocciare nella Sala dei Gigli di Palazzo di Parte Guelfa dove le imprenditrici agricole si sono date appuntamento per raccontare le tante difficoltà che ancora devono sopportare prima di tornare alla normalità aziendale. “C’è tanta voglia di farcela, e ce la faremo – l’appello di Maria Cristina Rocchi, Responsabile Donne Impresa Toscana aprendo l’incontro - Ma non possiamo farcela da soli”.
 
Coldiretti non lascerà sole le imprese, le accompagnerò alla ritrovata normalità: ad assicurarlo è stato Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana intervenendo all’incontro che ha però invitato a “non dimenticare”: “Le donne sono la spina dorsale della famiglia, della società, delle imprese. Spesso il loro impegno non è esaltato ed evidenziato nella maniera adeguata. Quando la notizia è finita – ha spiegato -. poi ci si dimentica ma non significa che le aziende, le persone che sono state danneggiate hanno risolto tutti i loro problemi. Non dobbiamo abbassare l’attenzione. Qui non si tratta di trovare risorse per rimettere a posto una situazione, ma capire che il territorio va gestito in un’altra maniera. Non lasceremo sole le nostre imprese”.
 
Le storie drammatiche sono quelle di Anna Maria, imprenditrice di Albinia, nel grossetano: “ci sentiamo abbandonati – ha raccontato – è necessario riaccendere i riflettori sul disastro che ci ha colpito. Le nostre produzioni sono state annientate, i terreni sono impraticabili ed abbiamo perso quasi tutto; personalmente dovrò reimpiantare i vigneti e ricominciare tutto da capo. Non ci spaventa ripartire, ci spaventa sapere che potremo essere soli”. Dalla Maremma alle colline del Candia dove i vigneti sono franati e le cantine sono state allagate da acqua e fango. Silvia tiene in braccio il suo piccolo Leonardo di appena sei mesi che ha già vissuto la sua prima alluvione: “le nostre vigne sono crollate, la collina è implosa. Non si possono ricostruire i monti, nemmeno reimpiantare le viti. La messa in sicurezza, la stessa ricostruzione delle colline è per noi impossibile da sostenere. Non lasciateci soli”.
 
Non si è fatto tardare l’impegno dell’Assessore all’Agricoltura, Gianni Salvadori invitato all’incontro che ha spiegato come ci sia “una strada sola: è quella di lavorare il territorio, renderlo produttivo e permettere alle imprese di svolgere l’attività agricola. Con i vincoli non si preservano certi territori. E’ evidente che dobbiamo definire un’impostazione diversa nella gestione del territorio. L’agricoltura non può più essere marginale nelle scelte dello sviluppo toscano, ma filtro di tutti gli interventi che si faranno”. Salvadori ha immaginato anche un coinvolgimento delle imprese agricole nella manutenzione del territorio e ricordato gli sforzi che la Regione Toscana ha fatto per le imprese agricole con il piano varato da 6 milioni di euro: “Bisogna – ha concluso - ripartire dal territorio per far ripartire l’economia. Avete il mio impegno”.

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