La pizza italiana patrimonio dell’Unesco: partita anche in Toscana la petizioni per sostenere l’iscrizione dell’“'arte della pizza napoletana” nella lista Unesco dei patrimoni immateriali dell’umanità e tutelarne così l’identità. Tra i primi firmatari l’Assessore all’Agricoltura della Regione Toscana, Gianni Salvadori ed il Sindaco di Lastra a Signa, Angela Bagni.
A sostenere la candidatura della più amata delle specialità italiane è Coldiretti Toscana (info su www.toscana.coldiretti.it) che ha lanciato, in occasione dell’inaugurazione della nuova “Bottega Italiana” a Lastra a Signa, lo scorso weekend, la petizione lanciata sulla piattaforma Change.org insieme all'Associazione Pizzaiuoli Napoletani e alla fondazione UniVerde dell'ex ministro dell'Agricoltura Alfonso Pecoraro Scanio, per garantire pizze realizzate a regola d'arte con prodotti genuini e provenienti esclusivamente dall'agricoltura italiana e combattere anche l’agropirateria internazionale.
L’obiettivo dichiarato è chiaro: difendere la nostra pizza dalle tante imitazioni in giro per il mondo. Secondo Coldiretti almeno due pizze su tre sono preparate con ingredienti stranieri come mozzarelle ottenute non dal latte, ma da semilavorati industriali, le cosiddette cagliate, provenienti dall'est Europa, pomodoro cinese o americano invece di quello nostrano, olio di oliva tunisino e spagnolo o addirittura olio di semi al posto dell'extravergine italiano e farina francese, tedesca o ucraina che sostituisce quella ottenuta dal grano nazionale. La petizione – fa sapere Coldiretti – potrà essere firmata durante gli appuntamenti settimanali con i mercati di Campagna Amica sparsi per tutta la Toscana (per conoscere gli appuntamenti più vicini a casa vai al sito www.campagnamica.it).