Progetto per la valorizzazione della selvaggina a km zero negli agriturismi toscani
Dopo il cooking show con lo chef Igles presso I Medici, il centro multifunzionale agricolo di Quarrata Pt, prosegue il progetto per portare sulla tavola dei consumatori carne di selvaggia a Km0. L'obiettivo? Utilizzare in modo sostenibile una risorsa rinnovabile come la selvaggina, passando attraverso la formazione del cacciatore, del consumatore consapevole e di chi, in un ristorante agrituristico, è chiamato a trasformare il prodotto in un piatto gustoso.
Filiera selvatica è il progetto dell'Atc di Pistoia (Ambito Territoriale di Caccia) per il trattamento e la commercializzazione di fauna ungulata, partendo dagli animali abbattuti in occasione di Piani di controllo, ovvero finalizzati al contenimento dei danni all’agricoltura, affidato a seguito di bando pubblico, a D.R.E.Am. Italia Soc. Coop. di Pistoia, a cui collaborano attivamente chef stellati, cacciatori e agricoltori. "La selvaggina deve diventare la risorsa, reddito integrativo per tante imprese agricole - commenta Roberta Giuntini, presidente di Terranostra Pistoia -, a cominciare da quelle agrituristiche. La prospettiva è di avere un agricoltore protagonista della gestione della fauna che nasce e cresce sui terreni aziendali".
L'iniziativa, che vede schierati a sostegno del progetto dell'Atc, accanto a Terranostra, tanti altri partner, dopo il cooking show odierno tenuto ancora da Igles Corelli presso la scuola di cucina La mia Toscana, giovedi 17 approda a Lamporecchio, a Villa Rospigliosi, dove l'idea sarà presentata ufficialmente alle istituzioni e ai cittadini. Per Terranostra Toscana sarà presente il presidente Andrea Landini
10 Dicembre 2015
Ecco a voi Filiera selvatica