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14 Giugno 2016
L’AGRITURISMO TOSCANO VOLA

Landini (Terranostra): “Ci auguriamo che la Regione voglia investire sulla punta di diamante del turismo toscano

L’agriturismo, con gli hotel 5 stelle, è considerato uno dei segmenti più dinamici della ricettività toscana. A dirlo uno studio condotto da Irpet, da cui emerge con chiarezza il sostegno dato dal turismo all’economia e all’occupazione della regione, anche negli anni peggiori della crisi. Anche grazie alla capacità di attrazione esercitata dalla vacanza in fattoria, un must della Toscana che vanta oltre 4000 aziende. Lo studio condotto da Enrico Conti mette infatti in evidenza il ruolo anti-ciclico che ha caratterizzato il settore turistico rispetto ad altri comparti economici. Se dal 2007 al 2014 l’economia toscana ha fatto registrare un calo del -5% del PIL, -27 mila occupati e – 45 miliardi di investimenti, il turismo è cresciuto complessivamente di oltre il 20% in termini di presenze fino a  rappresentare il 13% dei consumi interni e a pesare per il 6.3% sul PIL, con riflessi importanti sul mercato del lavoro dato che, tra il 2009 ed il 2015, ha contribuito a creare oltre 11.000 posizioni di lavoro strutturate in più.  Nel 2015 le presenze turistiche in Toscana si sono avvicinate alla cifra record di 45 milioni con una media di 11.4 turisti per ogni abitante, cifre che collocano la nostra Regione al 10° posto su 281 regioni europee e al 2° posto in Italia e che hanno  generato oltre 8 miliardi di spesa turistica. A determinare tutto ciò: il forte appeal della Toscana verso i mercati esteri che hanno sostenuto il settore anche durante i periodi più bui della crisi, tanto che dal 2005 al 2014 le presenze straniere sono cresciute addirittura del +30%.  Tra i punti di forza del turismo toscano, ricorda lo studio, ci sono  gli Agriturismi   che dal 1997 al 2014 hanno fatto registrare performance di crescita enormi del +342%, battendo addirittura i 5 stelle che sono cresciuti fino a toccare il +340% in termini di presenze. L’accoglienza in azienda agricola è dunque in assoluto il settore traino del settore, perché riesce a  rispondere alle necessità di un turismo sempre più esigente, mentre appaiono in difficoltà le strutture che si collocano nelle categorie più basse. “Siamo coscienti della capacità di attrazione dell’agriturismo, che, da tempo, siamo impegnati a migliorare e a qualificare. I nostri operatori oggi hanno saputo diversificare, creare occasioni interessanti di svago, opportunità di divertimento per tutti, giovani, famiglie, bambini. Proprio l’autenticità e la ricchezza del mondo agricolo solo la calamita che ha fatto crescere negli anni i numeri degli ospiti nelle strutture della nostra regione”, spiega il presidente Andrea Landini. “Ci auguriamo che proprio il valore e l’importanza raggiunti nell’immaginario collettivo dal settore siano spesi sempre meglio dalla Regione Toscana  per rafforzare l’immagine di un territorio prestigioso, in Italia e all’estero”. “Da anni mancano investimenti per sostenere l’agriturismo, che ha saputo muoversi e viaggiare con le sue gambe, lavorando sulla qualità”, aggiunge il direttore Antonio De Concilio: “Riteniamo che sia giunto il momento di prevedere azioni importanti, coinvolgenti anche le rappresentanze del settore, nel prossimo strumento di pianificazione promozionale. L’agriturismo conta, non è giusto che resti “in panchina” quando si parla di programmazione e investimenti”.

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