Dal fenomeno dell’Italian-Tuscany Sounding all’etichettatura corretta e trasparente, dalle semplificazione normative alla legalità fino nuove tecnologie all’interno della filiera del vino. Sono alcuni dei focus toccati dalla presidente regionale, Letizia Cesani in occasione del suo intervento alle celebrazioni del 250° anniversario della fondazione della Guardia di Finanza che si sono tenute nel salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio. L’iniziativa è stata organizzata in collaborazione con la Regione Toscana e il Comune di Firenze.
Il suo intervento
Dal punto di vista agricolo ed agroalimentare la Toscana è uno scrigno di eccellenze e rappresenta per l’Italia importanti distretti produttivi, penso a quello florovivaistico, a quello olivicolo e a quello vitivinicolo ad esempio.
Quest’ultimo in particolare rappresenta a livello italiano il terzo (specificheremmo rispetto a quale parametro) maggiore territorio produttivo e per la regione Toscana la prima voce dell’export agroalimentare.
I prodotti agroalimentari della Toscana sui mercati internazionale, hanno raggiunto nel 2023 un volume di esportazioni pari a 3,5 miliardi di euro: 160 mln di euro in più rispetto all’anno precedente trainate da vino, olio, ortaggi e altri prodotti (+5%) (Fonte: Elaborazione Coldiretti Toscana su dati ISTAT).
La Toscana, infatti, si posiziona al terzo posto della classifica dell’export vitivinicolo italiano con 1,2 miliardi di euro (-4% rispetto al 2022). Quello che contraddistingue il comparto agroalimentare toscano e vitivinicolo in particolare è da un lato una dimensione delle aziende molto piccola (circa 3 Ha) con spesso conduzione familiare e la relativa conseguenza in termini di strategia e penetrazione sul mercato di fare scelte produttive qualitative, distintive e fortemente legate al territorio di produzione e di conseguenza alle Denominazioni d’origine. Queste ultime rappresentano, infatti, un punto di forza del sistema agroalimentare toscano che con oltre 90 prodotti certificati si conferma quinta regione in Italia per impatto economico del settore IG con un valore pari a 1.403 milioni di euro nel 2022 e un peso sul totale delle aziende pari al 28% del totale.
L’elevato appeal delle nostre produzioni, soprattutto all’estero che non sono solo vino come bevanda, ma come prodotto evocativo di paesaggio, stile di vita, rispetto del territorio, genera quel fenomeno chiamato italian sounding, in questo caso tuscany soundingche con una semplice richiamo pubblicitario alla toscana fa trovare sui mercati prodotti contraffatti o ingannevoli che danneggiano sia il consumatore finale che le aziende agricole toscane: questo è un fenomeno per noi strategico per la tutela delle nostre produzioni vitivinicole che, insieme alle attività delle istituzioni preposte, si combatte con una adeguata etichettatura e comunicazione così da fugare ogni incertezza sull’origine del prodotto e mantenere come elemento di marketing strategico l’indissolubile legame con il territorio; combattere la concorrenza sleale, dunque, diventa strategico per le nostre aziende attraverso il controllo dell’origine delle produzioni e la correttezza dell’etichettatura.
Relativamente a questo tema mi permetto di segnalare un altro elemento fondamentale per il nostro comparto che è collegato al concetto di semplificazione e di legalità al tempo stesso, per noi che ricorriamo alle certificazioni volontarie DO appunto, o certificazioni biologiche.
La Toscana ha raggiunto da tempo gli obiettivo posti da UE per il 2030 certificando a bio oltre il 38% delle superfici, il rispetto delle regole è un valore etico, morale ma anche di marketing ma le regole per essere rispettate devono essere poche e chiare: paradossale è il caso della variazione della normativa europea sull’etichettatura del vino riportando gli ingredienti, che in vigore dallo scorso 8 dicembre ha visto susseguirsi bene tre circolari esplicative e proroghe che hanno generato confusione ed esposto le aziende a errori e scorrettezze.
In sintesi per rispondere quali siano le specificità da tutelare maggiormente:
- a) sostenerele produzioni di origini arginandoItalian sounding ed etichettatura
- b) semplificazione normativa.
LE NUOVE TECNOLOGIE, LEVA IN CHIAVE DI SOSTENIBILITÀ ALL’INTERNO DELLA FILIERA DEL VINO
Con agricoltura e irrigazione di precisione oggi il la viticoltura riesce a risparmiare fino al 20% di fitofarmaci e al 30% di acqua. Coldiretti è assolutamente protagonisti di questa “transizione” tecnologica all’interno della filiera del vino. Per assolvere ai nuovi obblighi di etichettatura abbiamo realizzato in collaborazione con Rurall, Ipzs, Maxidata e Agroqualita’ una soluzione per supportare i produttori di vino e fornire così ulteriori informazioni sul prodotto mediante l’apposizione di un QR-code scansionabile. In tal modo il consumatore avrà accesso a informazioni richieste dalla normativa relative a ingredienti, informazioni nutrizionali e smaltimento degli imballaggi, nonché informazioni sulla tracciabilità “dal vigneto alla bottiglia”. Un altro tema di grande attualità è quello delle TEA che sono fondamentali per affrontare le fitopatie emergenti ed i cambiamenti climatici.
Lo scorso 7 febbraio il Parlamento UE ha espresso voto favorevole sulle Tea chiedendo maggiori garanzie sulla trasparenza e di mantenere l'etichettatura obbligatoria dei prodotti derivati dalle piante NGT (Nuove Tecniche Genomiche). Su spinta dei verdi (gruppo politico ecologista) si è creata una maggioranza inaspettata a favore della tracciabilità e dell'etichettatura dei prodotti derivati dalle Tea. E’ un approccio che si discosta dalla linea di Commissione e Consiglio. A breve l'Eurocamera si troverà a discutere per una versione finale del testo con i governi degli stati membri, dove tutto sembra ancora in bilico, vista l'opposizione di alcuni paesi come Austria, Germania e Polonia. Sono necessari investimenti concreti nella ricerca pubblica e privata per avviare subito la sperimentazione in campo.