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13 Dicembre 2021
COLDIRETTI TOSCANA: BIELORUSSIA, EMBARGO SU CIBO ITALIANO VANIFICA + 40% ESPORTAZIONI MADE IN TUSCANY
L’embargo sui prodotti alimentari Made in Italy dopo le sanzioni decise dall'Unione Europea nei confronti della Bielorussia a causa del comportamento nei confronti dei migranti attirati da Paesi terzi ai confini con la Polonia, la Lituania e la Lettonia mette a rischio anche le esportazioni di prodotti agricoli ed agroalimentari toscani. Le esportazioni pre-Covid del Made in Toscana verso la Bielorussia stavano conoscendo uno straordinario periodo: + 40% tra il 2018 ed il 2019.
Lo rende noto la Coldiretti Toscana nel sottolineare che il divieto d’ingresso scatta a partire dal 1° gennaio 2022 contro una serie di prodotti provenienti dall’Italia assieme agli altri Stati dell’Unione Europea, Stati Uniti d'America, Canada, Norvegia, Albania, Islanda, Macedonia del Nord, Regno Unito e Irlanda del Nord, Montenegro e Svizzera. “Le esportazioni verso la Bielorussia sono quasi raddoppiate tra il 2017 ed il 2019. Sono passate da 570 mila euro a più di 900 mila euro in questo periodo. Un valore certo molto marginale rispetto alle esportazioni totali del Made in Tuscany ma che ben rappresenta il crescente interesse di un mercato come quello biellorussio per i nostri prodotti. – commenta Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana – L’embargo di Lukashenko genera un doppio effetto: il blocco delle esportazioni di una parte consistente di una lunga lista di prodotti e la moltiplicazioni di falsi ed imitazioni che, già a condizioni normali, sono una calamità economica per il nostro agroalimentare”.
La lista delle merci Made in Italy soggette ad embargo include – spiega Coldiretti - carni suine, bovine, una serie di sottoprodotti, insaccati, carne in salamoia, carne essiccata o affumicata, farina alimentare da carne o sottoprodotti della carne, latte e prodotti lattiero-caseari (con alcune eccezioni), verdure, frutta e noci, grassi e altri oli animali, salsicce e prodotti simili, dolciumi, sale e altre merci. Ma il Governo bielorusso ha già annunciato – precisa la Coldiretti - l’intenzione di espandere la lista delle merci proibite se vengono intraprese “azioni più distruttive” contro il Paese. Ed è stato anche approvato un regolamento sulle quote per l'importazione di alcuni tipi di merci.
Una mossa che – denuncia Coldiretti - rischia di moltiplicare la produzione di falso Made in Italy in un Paese che è già tra i più attivi taroccatori delle nostre specialità, dalla scamorza alla mozzarella, dalla provoletta fino al mascarpone, tanto da essere diventato tra i principali fornitori del mercato russo proprio dopo la scomparsa dei veri prodotti tricolori in seguito all’embargo scattato il 7 agosto 2014 con decreto del presidente Vladimir Putin e più volte rinnovato come ritorsione alla decisione dell’Unione Europea di applicare sanzioni alla Russia per la guerra in Ucraina. “Lo stop alle importazioni rischia di favorire una ulteriore moltiplicazione della produzione e della diffusione di imitazioni che non hanno nulla a che fare con il Made in Italy che vale già oltre 100 miliardi sul mercato globale. – analizza ancora Filippi – Per difendere il record delle esportazioni agroalimentari occorre impiegare tutte le energie diplomatiche per superare inutili conflitti e difendere un settore strategico per il Paese e l’Ue danneggiato da dispute commerciali che nulla hanno a che vedere con il comparto agroalimentare”.

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