Frena l’inflazione energetica nel mese di novembre (-6%) in tutte le province, ad esclusione di Pisa (+5,8%), dopo un anno senza precedenti in cui i prezzi delle bollette di luce e gas esplosi in conseguenza dell’attacco della Russia all’Ucraina sono passati dal 34,5% al 137,8% con un aumento del 302% per le famiglie e le imprese toscane ed il picco record registrato nel mese di ottobre (+146,7%). Le bollette più care si pagano a Grosseto dove il livello medio dei prezzi di energia elettrica, gas e altri combustibili è rimasto stabile rispetto al mese di ottobre (+145,8%) mentre le più basse sono a Livorno (137%). A dirlo è Coldiretti Toscana sulla base dei dati Istat relativi al mese di novembre all’indomani dell’annuncio da parte di Arera di una riduzione del prezzo dell’energia elettrica del 19,5% nel primo trimestre del 2023. “L'inversione di tendenza del prezzo dell'energia elettrica aiuta famiglie e imprese costrette a fare i conti con costi fuori controllo. – spiega Coldiretti Toscana - La spesa energetica ha un doppio effetto negativo perché - sottolinea Coldiretti Toscana - riduce il potere di acquisto dei cittadini e delle famiglie. Gli aumenti esponenziali delle bollette energetiche, quasi raddoppiate a cavallo tra settembre ed ottobre, ha messo in crisi molte famiglie in una regione dove oltre 100 mila nuclei sono considerati a rischio povertà relativa e dove il 19% arriva a fine mese con grande difficoltà”.
Ma aumenta anche i costi a carico delle imprese agricole la cui sopravvivenza è sempre più in pericolo. Secondo il Crea il 13% è infatti a rischio chiusura. Il costo dell'energia - continua Coldiretti Toscana - si riflette infatti in tutta la filiera e riguarda sia le attività agricole ma anche la trasformazione e la distribuzione.