Le famiglie toscane hanno speso 845 milioni di euro in più nel 2022 per fare la spesa. L’impennata dell’inflazione pesa sul carrello dei toscani che nell’anno appena concluso hanno speso 160 milioni di euro in più per mettere in tavola pane e pasta, 159 milioni in più per acquistare la verdura e 143 milioni per la carne ma anche 112 milioni per latte, formaggi e uova. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Toscana che ha stilato la classifica degli aumenti sulla base dati Istat relativi sull’inflazione, che a livello generale fanno segnare nel 2022 l’aumento più ampio dal 1985, trainati dal rincaro dei beni energetici legato alla guerra in Ucraina che fanno soffrire l’intera filiera, dai campi alle tavole. Ed il 2023, secondo l’Ipsos, non sarà migliore con l’82% degli italiani che ritiene che i prezzi aumenteranno più velocemente dei redditi delle persone. “La pandemia prima e la guerra poi hanno dimostrato che la globalizzazione spinta ha fallito e servono rimedi immediati e un rilancio degli strumenti europei e nazionali che assicurino la sovranità alimentare, riducano la dipendenza dall’estero e garantiscono un giusto prezzo degli alimenti per produttori e consumatori. – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana – Il 2022 è stato un anno durissimo che ha sfiancato la fiducia di famiglie ed imprese e creato un clima di pessimismo soprattutto per quanto riguarda la situazione economica. L’anno si è chiuso con un tasso di inflazione stabile anche se con molte differenze tra territorio e territorio. La piccola crescita del Pil regionale prevista per il 2023, ed i successivi due anni dall’Irpet, sarà condizionata inevitabilmente dai fattori guerra, inflazione e clima. L’agricoltura può fornire molte delle risposte di cui il Paese ha bisogno sia dal punto di vista della produzione di cibo che di energia pulita contribuendo in maniera determinante ad una nuova stagione di crescita”.
Complessivamente ogni famiglia toscana ha speso, considerando l’inflazione media per ogni singola voce, 510 euro in più per prodotti alimentari e bevande analcoliche a causa di un aumento medio dell’inflazione dell’8,2% con la classifica degli aumenti che è guidata da pane, pasta e cereali davanti a verdura e carni. Al quarto posto ci sono, come anticipato, latte formaggi e uova – spiega Coldiretti Toscana - che precedono il pesce, rincarato di 69 milioni di euro. Seguono olio, burro e grassi (+ 52 milioni), che è però la categoria che nel 2022 ha visto correre maggiormente i prezzi con una inflazione media del 17,9% e le bevande analcoliche (dal caffè alle acque minerali fino ai succhi) a parimerito (+52 milioni). Chiudono la classifica degli aumenti a zucchero, confetture, miele, cioccolato e dolci (+25 milioni) e sale, condimenti e alimenti per bambini (+13 milioni).
Per difendersi dagli aumenti 8 toscani su 10 (81%) hanno preso l’abitudine di fare una lista ponderata degli acquisti da effettuare per mettere sotto controllo le spese d’impulso, secondo l’analisi Coldiretti/Censis che evidenzia come siano cambiati anche i luoghi della spesa con il 72% dei consumatori che si reca e fa acquisti nei discount, mentre l’83% punta su prodotti in offerta, in promozione. Le famiglie infatti – sottolinea Coldiretti Toscana – vanno a caccia dei prezzi più bassi anche facendo lo slalom nel punto vendita, cambiando negozio, supermercato o discount alla ricerca di promozioni per i diversi prodotti.
Se i prezzi per le famiglie corrono l’aumento dei costi colpisce duramente l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne – denuncia Coldiretti Toscana – dove più di 1 azienda agricola su 10 (13%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben oltre 1/3 del totale (34%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dei rincari, secondo il Crea. Sotto pressione – sottolinea Coldiretti Toscana – è l’intera filiera agroalimentare a partire dall’agricoltura dove si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio fino al +500% delle bollette per pompare l’acqua per l’irrigazione dei raccolti. Ma aumenti riguardano anche l’alimentare con il vetro che costa oltre il 50% in più rispetto allo scorso anno, il 15% il tetrapack, il 35% le etichette, il 45% il cartone, il 60% i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al +70% per la plastica, secondo l’analisi Coldiretti.
Gli aumenti della spesa alimentare delle famiglie nel 2022
1° Pane, pasta e cereali + 160 milioni
2° Verdura + 159 milioni
3° Carni + 143 milioni
4° Latte, formaggi e uova + 112 milioni
5° Pesce e prodotti ittici + 69 milioni
6° Frutta + 60 milioni
7° Oli e grassi + 52 milioni
7% Bevande analcoliche + 52 milioni
8° Zucchero, confetture, miele, cioccolato e dolciumi + 25 milioni
9° Salse, sale e alimenti per bambini + 13 milioni
Fonte: elaborazione Coldiretti dei dati Istat