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2 Febbraio 2023
PREZZI: ACQUISTI BIO SPINGONO FRUTTA E VERDURA NEL PANIERE ISTAT, CON REGIONE AI VERTICI NAZIONALI CRESCONO CONSUMATORI ED ACQUISTI A MERCATI CONTADINI

Frutta e verdura bio entrano nel paniere Istat a conferma di una sempre maggiore attenzione da parte dei consumatori verso una alimentazione sana, più sostenibile e meno energivora. Con quasi nove famiglie toscane su dieci (89%) che hanno acquistato almeno una volta prodotti biologici nell’ultimo anno, e lo hanno fatto sempre di più nei mercati contadini che hanno registrato un incremento del + 5%, la Toscana ha sicuramente facilitato questa tendenza con una crescita a doppie cifre. La Toscana è la prima regione per incidenza di aziende biologiche (13,8%), la seconda per incidenza di superfici (34,1%) e la terza per estensioni complessive con 225.295 ettari. Dal 2017 al 2021 le superfici complessive sono aumentate del 73% passando da 130 mila ettari a 225 mila ettari mentre gli operatori addirittura del 170% da 5.141 a 13.883 secondo l’Istat.

A dirlo è Coldiretti Toscana in occasione dell’aggiornamento da parte dell’Istat dell’elenco dei prodotti che compongono il paniere di riferimento per la rilevazione dei prezzi al consumo nel 2023. La lista di ortofrutta bio “new entry” comprende arance, mandarini, limoni, banane, mele, pere, pesche, kiwi, pomodori da insalata, melanzane, zucchine, peperoni, carote, cipolle. “La spinta alla crescita dell’agricoltura biologica nella nostra regione è frutto principalmente di due fattori: le ingenti risorse che la Regione Toscana, attraverso il Piano di Sviluppo Rurale ha investito in questi anni per favorire le conversioni dal convenzionale al biologico alla luce degli obiettivi della strategia Farm to Fork del New Green Deal dell’Unione Europea e dell’aumento dei consumi che sono più che raddoppiati nell’ultimo decennio così come le aziende che partecipano ai nostri mercati di Campagna Amica. – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana – Da modello di nicchia, l’agricoltura biologica è diventata un modello per il sistema nazionale e per i consumatori suggellato dalla recente approvazione della legge sul biologico da noi fortemente sostenuta”.

Il valore degli acquisti di prodotti biologici - rileva Coldiretti Toscana – ha raggiunto a livello nazionale la cifra di oltre 3,9 miliardi di euro, con la grande distribuzione a rappresentare il canale di vendita principale anche se, come anticipato, a registrare il maggior incremento delle vendite (+5%) sono i mercati contadini assieme a gas e piccoli negozi.

Ma in un momento di crisi energetica l’agricoltura biologica consente anche – rileva Coldiretti Toscana – di tagliare di un terzo i consumi energetici attraverso l’utilizzo di tecniche meno intensive, le filiere corte e la rinuncia ai concimi chimici di sintesi prodotti con l’uso di gas. Si va dall’uso di sostanze naturali e 100% Made in Italy – spiega Coldiretti Toscana – per concimare i terreni e sostituire i fertilizzanti dall’estero, rincarati con un effetto valanga sulla spesa delle famiglie, al riutilizzo degli scarti di produzione (foglie, gusci, paglia, ecc.) per garantire energia pulita, fino al potenziamento delle filiere corte con la vendita diretta che abbatte i trasporti. In questo modo si riesce a ridurre i consumi di energia in media del 30% rispetto all’agricoltura tradizionale – sottolinea Coldiretti Toscana – ma in alcuni casi, come ad esempio per le mele, si arriva addirittura al -45%.

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