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11 Dicembre 2009
“A Natale comprate un abete naturale e toscano”

Il presidente della commissione Agricoltura Aldo Manetti, assieme a Coldiretti Toscana ed ai rappresentanti dei coltivatori del Casentino, ha illustrato i dati che dimostrano come un vero abete sia molto più ecologico di uno di plastica e serva a evitare il dissesto idrogeologico
E’ il vero e unico albero ecologico e i dati parlano chiaro: per produrre un albero di Natale di plastica servono mediamente 20 kg di petrolio e vengono immessi nell’aria 23 kg di anidride carbonica, e non si tiene conto di quella prodotta per il trasporto. Nel caso di un albero di Natale naturale i termini si invertono: alla fine, assorbirà molta più anidride carbonica di quella usata per coltivarlo. Senza contare il fatto che gli alberi prodotti in Toscana danno lavoro e proteggono il territorio. Quindi, anche quest’anno è partito dal Consiglio regionale l’appello a comprare un albero di Natale naturale e di provenienza toscana. Il presidente della commissione Agricoltura Aldo Manetti in una conferenza stampa, assieme a Elena Bertini e Marco Roselli del Consorzio per la valorizzazione dell’albero di Natale del Casentino e a Claudio Carrai dell’Arsia, ha spiegato perché naturale è meglio e lanciato lo slogan “Non è un vero Natale se l’albero non è naturale”. “Da tre anni abbiamo deciso di sostenere la vendita degli alberi di Natale del nostro territorio – ha detto Manetti – e di far capire che la plastica non è affatto più ecologica, come un certo tipo di pubblicità ha voluto far credere negli anni. Alla base di questa scelta c’è anche una motivazione culturale, quella di superare la società della plastica: la plastica, oltre che nociva, è una finzione che svilisce nell’occasione del Natale sia l’amore verso la natura che il senso di religiosità della festa”. Il presidente della commissione Agricoltura ha spiegato che per rilanciare il primato della naturalità serve agire soprattutto sulle nuove generazioni: per questo è stato edito un libretto che sarà distribuito in 145 mila copie ai bambini delle elementari. Manetti ha inoltre garantito che “anche in futuro la Regione riserverà il massimo impegno a iniziative come questa, che puntano a ottenere che tutto il territorio toscano sia valorizzato e coltivato”. Gli abeti rossi di Natale coltivati in Casentino, come hanno illustrato i responsabili di Coldiretti e del Consorzio per la valorizzazione, hanno permesso di mettere nuovamente a frutto territori da tempo abbandonati, di far nascere nuovi posti di lavoro e, inoltre, di prevenire il dissesto idrogeologico. “I vivaisti hanno scavato un sistema di canali per regimare le acque – ha detto Marco Roselli – che svolgono una funzione di tutela del territorio che è stata anche quantificata in termini monetari per il versante del Casentino: quasi 50 mila euro resi alla comunità”. E il Casentino, con i suoi vivai di alberi di Natale, toglie annualmente dall’atmosfera oltre 100 tonnellate di anidride carbonica.

CLICCA QUI E VISITA IL SITO DEL "CONSORZIO PER LA VALORIZZAZIONE DELL'ALBERO DI NATALE DEL CASENTINO"

LE FOTO DELLA CONFERENZA STAMPA PRESSO LA SEDE DEL CONSIGLIO REGIONALE DELLA TOSCANA


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