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1 Settembre 2010
Accordo fatto: risolta la crisi del pomodoro in Toscana

Siglata intesa con Italian Food del gruppo Petti a palazzo Strozzi Sacrati di fronte a Coldiretti ed alle altre organizzazioni agricole.
La “crisi del pomodoro” in Toscana era scoppiata una decina di giorni fa. A lanciare l'allarme erano state le associazioni degli agricoltori. Il quadro della situazione vedeva 200 mila le tonnellate di pomodoro prodotte in Toscana, delle quali 150 mila lavorate sul territorio regionale. Le rimanenti 50 mila tonnellate avrebbero dovuto prendere altre strade ed essere lavorate fuori regione. Il prezzo, concordato prima dell'inizio della stagione, doveva essere di circa 70 centesimi al kilogrammo.
Ma al momento del ritiro del prodotto le aziende di lavorazione di fuori Toscana non rispettano gli accordi e i produttori si vedono offrire prezzi stracciati rispetto a quanto pattuito con una perdita calcolata in 2 mila euro per ettaro. Fra i grandi accusati della situazione i pomodori cinesi e il prodotto derivato dai pomodori proveniente dalla Cina a prezzi stracciati che hanno fatto precipitare le quotazionii. Una situazione che mette in ginocchio le aziende, penalizzate anche dal meccanismo dei premi comunitari, che permettono il pagamento soltanto se si rispettano i quantitativi di prodotto ritirato.
L'intesa raggiunta oggi con Italian Food spa permette di ritirare tutta la produzione toscana di pomodori che rischiava di rimanere sui campi. A supportare l'operazione è stata chiamata anche Fidi Toscana che affiancherà il Monte dei Paschi, la banca che fornirà il prestito necessario a Italian Food spa. per pagare il prodotto.
Italian Food spa, stabilimento di Venturina del Gruppo Petti, lavora circa 1 milione di quintali di pomodori freschi all'anno. Con l'accordo odierno l'azienda si impegna a lavorare circa 400 mila quintali ulteriori, pari a 40 mila tonnellate di prodotto, ossia la totalità della produzione toscana che rischiava l'invenduto.
Il direttore di Coldiretti Toscana Roberto Maddè ha espresso a nome dell’organizzazione l’apprezzamento per l’accordo fatto sottolineando come essere riusciti ad assicurare il ritiro di tutta la produzione garantisce gli agricoltori anche sotto il profilo degli aiuti comunitari della Pac.

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