Finalmente, da oggi sabato 30 luglio, l’Agnello del Centro Italia potrà essere offerto al consumatore in modo certificato a garanzia della qualità e dell’origine e subito sarà presente presso i mercati Coldiretti di Campagna Amica. Dopo il completamento delle procedure Ministeriali, la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Protezione Nazionale Transitoria alla denominazione “Agnello del Centro Italia” e l’autorizzazione ad Agroqualità di effettuare i controlli sulla denominazione stessa, da ieri si può procedere presso il mattatoio di Semproniano dei F.lli Biondi a certificare i primi prodotti della filiera Toscana. L’iniziativa portata avanti, oramai da anni, da un gruppo di tenaci allevatori coordinati da Virgilio Manini, ospitati presso la locale Camera di Commercio di Grosseto e supportati in modo particolare dalla Coldiretti, avrà un suo primo positivo epilogo proprio con l’avvio della certificazione seppure in Protezione Nazionale Transitoria.
Tutto ciò permetterà d’indicare sul prodotto “Garantito dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali” e tramite un codice della rintracciabilità, che accompagnerà ciascuna carcassa e mezzena, risalire all’origine ed alle caratteristiche così come precisate nel disciplinare. Proprio il disciplinare evidenzia la storicità del prodotto, derivante da razze locali a triplice attitudine prima (Carne Lana e Latte ) e poi sempre più orientate alla produzione di un agnello di ottima resa in carne, grazie anche a successivi incroci, ad una alimentazione più idonea, ma senza tralasciare una tipologia di allevamento brado e semi-brado e l’utilizzazione esclusiva, per lo svezzamento, del latte materno, cosa molto importante per la qualità ma anche molto più incisivo per i costi di produzione.
Se consideriamo che annualmente centinaia di migliaia di agnelli vengono importati e macellati in Italia, proprio della stessa tipologia di prodotto dell’Agnello del centro Italia, si capisce bene che forte è una concorrenza sleale, tanto più che il consumatore è quasi sempre all’oscuro dell’origine o addirittura sui banconi della distribuzione esse vengono scambiati per prodotti locali semplicemente perché sulle carni è apposto il bollo sanitario del mattatoio di macellazione. La Coldiretti, da sempre lotta per la rintracciabilità e la trasparenza della filiera, oltre che per una chiara informazione nei confronti del consumatore finale. Consumatore al quale verrà consegnata una apposita fascetta di tracciabilità, applicata sopra la carta che avvolge la carne acquistata dal macellaio, una mini “etichetta”, provvista dello stesso numero che accompagna la carcassa, con il quale, grazie ad un sito web, il consumatore potrà avere ulteriori informazioni in merito a tutti i soggetti della filiera, che hanno contribuito alla realizzazione del prodotto.
Coldiretti è certa che il consumatore apprezzerà più che mai questo prodotto della tradizione, proprio per le maggiori garanzie che esso offre. Sarà come andare ad acquistare alla macelleria sotto casa o direttamente all’ovile dall’amico pastore, possiamo dire a km zero, un prodotto di qualità fresco, di ottima resa e di cui possiamo essere sicuri del successo che potrà avere in tavola. Un impegno importante, quello attuato da allevatori, mattatoi, e centri di sezionamento, che hanno aderito volontariamente di sottoporsi a verifiche di conformità tra quanto indicato sul disciplinare. La distribuzione locale potrà farsi carico di far arrivare al consumatore questa proposta di filiera garantita da fornitori che immettono sul mercato un prodotto certificato legato al territorio. La prima macellazione "certificata" è avvenuta ieri, venerdì 29 luglio, nei locali Ingrosso Carni 3 B. Di F.Lli Biondi S.N.C. - 58055 Petricci (Grosseto) Località Imposto.