L'intervista al Corriere di Siena
PER LA PRIMA VOLTA UN AGRICOLTORE SENESE AL VERTICE REGIONALE DI COLDIRETTI, COSA PUO’ SIGNIFICARE PER L’AGRICOLTURA SENESE?
Ho accettato questo incarico con una certa sorpresa ma con un forte senso di responsabilità. La mia nomina credo sia anche frutto del riconoscimento, da parte degli organi regionali e nazionali di Coldiretti, dell’importanza che la terra di Siena ha dimostrato negli anni in campo agricolo: è uno scrigno di eccellenze agroalimentari che con i vini e gli altri prodotti agroalimentari porta il Made in Tuscany in giro per il mondo; sarà mia cura Portare le istanze di questo territorio e mi spenderò per salvaguardarne il territorio e la redditività.
QUALI LE PROSSIME SFIDE CHE AFFRONTERA’ A LIVELLO REGIONALE?
La fragilità del settore agricolo è sotto gli occhi di tutti: cambiamenti climatici, cibo sintetico, campagne di disinformazione, animali selvatici in disequilibrio minano ogni giorno di più la sopravvivenza delle nostre aziende che hanno bisogno di essere sostenute nel percorso produttivo in temini di remunerazione e di rispetto sarà quindi compito di tutto il consiglio regionale eletto con me lo scorso 31 luglio, coesi e con lavoro di squadra lavorare su questi temi e redigeremo un programma di interventi che metta al centro i singoli territori ed il rapporto con i consumatori.
COME VEDE IL RAPPORTO CON IL CONSUMATORE IN QUESTO MONDO SEMPRE PIU’ GLOBALIZZATO?
Il rapporto con il Consumatore è da sempre un elemento strategico dell’attività di Coldiretti, non a caso è dal 2000 che CCDD ha formalizzato il Patto col Consumatore, perché un consumo consapevole non può che portare benefici ai ns agricoltori che fanno della qualità e della salubrità le loro linee guida; in un mondo sempre più globalizzato dove il messaggio inviato ogni giorno è quello di poter far a meno dell’agricoltura e del cibo di qualità, dove ci si immagina di produrre cibo in laboratori ed usare i suoli per appoggiare pannelli fotovoltaici e non nutrire le persone, comunicare con il consumatore rafforzando la filiera corta e facendo percepire la differenza di valore dei ns prodotti è fondamentale.
La comunicazione con i consumatori avviene da anni a) nei nostri agriturismi, non a caso in Toscana abbiamo oltre il 20% dell’offerta agrituristica nazionale, dove il consumatore può conoscere i produttori e rendersi conto del lavoro che c’è dietro ogni prodotto che mangiamo, b) nei mercati che abbiamo aperto nelle varie città, sono 42 ad oggi in Toscana dove si pratica la filiera corta, dando un nome, un cognome ed un volto ai prodotti che mangiamo.
Coldiretti attraverso i suoi agriturismi ed i suoi mercati spalanca le porte al consumatore sui territori dove tutti i giorni lavoriamo lottando contro il cibo sintetico e al progetto di togliere dignità “alla gente dei campi”, che invece noi salvaguarderemo e rafforzeremo.
