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29 Aprile 2008
AGRITURISMO: LE RICHIESTE DI COLDIRETTI

Una piattaforma di richieste per sostenere e valorizzare l’agriturismo toscano. Coldiretti, attraverso le riunioni territoriali, sta mettendo a punto una serie di urgenze da sottoporre alla Regione Toscana.
“Solo con leggi adeguate e capaci di favorire lo sviluppo delle imprese e una corretta promozione”, dice il presidente di Coldiretti Tulio Marcelli “è possibile sostenere l’agritrurismo toscano, un’attività che, utilizzata a lungo per promuovere l’immagine della Toscana nel mondo, da anni, comincia a denunciare segni di cedimento, legati anche alla difficile congiuntura economica”.
La prima richiesta è la revisione della legge regionale n. 30 del 2003, norma entrata in vigore prima della legge nazionale (datata 2006) e dunque che non recepisce alcune opportunità per le imprese. Un motivo valido per rimettere mano alla recente disciplina regionale, che si assomma agli altri sollevati da Coldiretti fin dal momento dell’adozione del suo regolamento attuativo. “Abbiamo fatto presente che la norma, così com’è, risulta limitante perché non valorizza la multifunzionalità dell’agricoltura. Non consente infatti la ristorazione e la possibilità di somministrare pasti in modo indipendente dalle altre attività agrituristiche. Questo crea un forte svantaggio competitivo alle imprese toscane, soprattutto a quelle di “confine” che subiscono la concorrenza delle realtà agrituristiche delle regioni confinanti, dove invece la ristorazione viene valorizzata e considerata uno strumento, come dovrebbe essere, per promuovere il territorio e le produzioni delle nostre imprese che sono e restano prima di tutto imprese agricole. Noi crediamo che ci si debba allineare”, spiega il direttore di Coldreitti Toscana Prisco Lucio Sorbo.  Ma l’elenco delle richieste è lungo e spazia dal settore urbanistico a quello igienico sanitario: “Non vogliamo venir meno al rispetto delle regole, anzi. Ma chiediamo che si rendano applicabili e giuste le norme in vigore”, precisano all’unisono Marcelli e Sorbo. Tra le proposte sul tavolo, la richiesta di congelare un sistema di classificazione delle strutture agrituristiche considerato decisamente penalizzante. “Come ripetiamo da anni, questo meccanismo basato sulle tre spighe, risulta poco chiaro e cervellotico: non ha quindi i requisiti di chiarezza e trasparenza necessari per valorizzare la qualità della nostra offerta e per far comprendere al consumatore le caratteristiche delle strutture: insomma non soddisfa nessuno dei motivi per cui è stato introdotto. Abbiamo chiesto fin dall’inizio di bloccare la sua applicazione, in attesa di una revisione considerata da tutti necessaria. Anche per correggere alcune storture davvero difficili da comunicare: perché un allevamento di struzzi deve contribuire più di un campo di ortaggi alla valorizzazione dell’agriturismo toscano? E questo è solo un esempio.  Dopo una prima proroga il sistema è entrato in vigore: dal 31 dicembre 2006, nonostante il nostro parere contrario, il sistema è entrato in vigore. Anzi: questo è uno degli argomenti che ha spinto la Regione Toscana a presentare ricorso contro la norma nazionale. Ma sulla questione le sue richieste di “autonomia” decisionale sono state respinte. I giudici della Corte Costituzionale infatti hanno ritenuto illegittima la richiesta considerando, anche se la materia è di competenza regionale, necessaria una classificazione univoca sul territorio nazionale, a vantaggio e tutela del consumatore.  Nonostante questo le imprese toscane sono costrette ad adottare questo sistema di classificazione e ad esporlo su una targa identificativa in ottone, apposta all’ingresso dell’azienda come previsto dal regolamento. Chi non lo fa o non lo ha ancora fatto è passibile di sanzioni severe”, dice ancora Sorbo.
Resta ancora tutto da chiarire anche il capitolo della gestione delle piscine agrituristiche, fronte su cui Coldiretti ha chiesto importanti semplificazioni in virtù del limitato utilizzo, stagionale, temporale e di utenza, degli impianti al servizio delle fattorie, a esclusivo uso degli ospiti. Vale a dire mediamente per non più di 12 persone, ammesso che queste decidano di utilizzare lo specchio d’acqua tutte nello stesso momento.
Ultimo capitolo su cui l’organizzazione agricola intende far sentire la sua voce è la promozione. "lascia molto perplessi anche come viene pianificata la promozione regionale per l’agriturismo. “Riteniamo che alcune scelte debba essere attentamente ponderata. Non si può presentare al pubblico una manifestazione dedicata alla valorizzazione della qualità agrituristica offrendo ai visitatori scatolette di smarties, variopinti di coloranti, come è accaduto in occasione di una recente mostra organizzata in territorio lombardo. Idee di questo genere non rafforzano certo l’immagine di un settore che ha fatto della qualità totale il suo punto di forza”, conclude il direttore di Coldiretti. Nelle prossime settimane intanto partono gli incontri territoriali, al termine dei quali sarà predisposta la piattaforma di richieste da inoltrare alla Regione.

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