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23 Marzo 2023
ALIMENTARE: BENE ETICHETTE EVIDENTI SU ALIMENTI A BASE FARINA INSETTI E SCAFFALI DEDICATI

Etichette chiare e trasparenti dove sia ben evidente la presenza e la provenienza della farina di insetti utilizzata per produrre pane, panini, cracker, grissini, barrette ai cereali, pasta, pizza, cioccolato, preparati a base di carne e minestre ma anche scaffali appositi con tutte le informazioni sugli eventuali rischi per reazioni allergiche che sono stati evidenziati dall’Autorità Alimentare Europea (EFSA). E’ quanto afferma Coldiretti Toscana nel commentare l’annuncio della firma dei 4 decreti nazionali dopo il via libera dell’Ue all’uso di larve del verme della farina minore, grillo domestico, larva gialla della farina e cavallette negli alimenti. La commercializzazione di insetti a scopo alimentare è resa possibile in Europa dall’entrata in vigore dal primo gennaio 2018 del regolamento Ue sui “novel food” che permette di riconoscere gli insetti interi sia come nuovi alimenti che come prodotti tradizionali da paesi terzi.

Un ampio menu che non sembra interessare i consumatori europei e soprattutto gli italiani che, per la grande maggioranza, non porterebbero mai a tavola gli insetti, considerati estranei alla cultura alimentare nazionale: il 54% è infatti proprio contrario agli insetti a tavola, mentre è indifferente il 24%, favorevole solo il 16% e non risponde il 6%, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe”. Si tratta peraltro di alimenti che sono stati oggetto di valutazione dell’Efsa, l’autorità alimentare Europea che però – precisa Coldiretti Toscana – nel suo parere scientifico ha rilevato che il consumo di questi insetti può causare reazioni nelle persone allergiche ai crostacei e agli acari della polvere.

E per questo è importante che l’eventuale presenza di insetti o derivati sia sempre indicata – sostiene Coldiretti Toscana - anche in bar e nei menu dei ristoranti. Una corretta alimentazione non può prescindere dalla realtà produttiva e culturale locale nei Paesi del terzo mondo come in quelli sviluppati – sostiene Coldiretti Toscana – e a questo principio non possono sfuggire neanche bruchi, coleotteri, formiche o cavallette a scopo alimentare che, anche se iperproteici, sono molto lontani dalla realtà culinaria nazionale italiana ed europea. E peraltro – continua Coldiretti Toscana - è del tutto improprio e pericoloso far credere che consumare grilli e larve sia la soluzione sostenibile per salvaguardare il Pianeta.

In questo senso la candidatura della cucina italiana a patrimonio dell’Umanità da parte del Governo è la risposta a chi vuole imporre una dieta globale fondata su insetti e cibi artificiali senza alcun legame con il territorio, l’agricoltura locale, le tradizioni e la cultura. Per Coldiretti Toscana è una iniziativa utile per valorizzare l’identità dell’agroalimentare nazionale e fare finalmente chiarezza sulle troppe mistificazioni che all’estero tolgono spazio di mercato ai prodotti originali. Quasi tre italiani su quattro (73%) in viaggio all’estero per lavoro o in vacanza si sono imbattuti almeno una volta in un piatto o una specialità Made in Italy taroccati come l’abitudine belga di usare la panna al posto del pecorino nella carbonara, quella tedesca di impiegare l’olio di semi nella cotoletta alla milanese, quella olandese di non usare il mascarpone nel tiramisù, fino agli inglesi che vanno pazzi per gli spaghetti alla bolognese che sono del tutto sconosciuti nella città emiliana, secondo l’ultimo sondaggio condotto sul sito www.coldiretti.it

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