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28 Luglio 2014
ALIMENTI: “CIBO DA STRADA” E RITORNO DEL PESCE IN TAVOLA IL VENERDI, COSI UE.COOP RILANCIA CONSUMI DOPO CROLLO

Consumare cibo per strada piace a 3 consumatori su 4. Presentato a Vada il progetto “Sea Market & Street Food” che rientra nell’ambito del Programma Nazionale Triennale della pesca e dell’acquacoltura 2013/2015 promosso dal Ministero delle politiche agricole e foresta.
 
Grigliate, fritture, polpette, spiedini, mini-zuppe e “spuntini” da consumare in piedi, magari al volo, passeggiando all’aria aperta. Lo facciamo già con la pizza, il gelato, il panino con il lampredotto e tanti altri “piatti”. Anche per il pescato locale è finalmente tempo di scommettere con una modalità di consumo sempre più in voga, che piace a 3 italiani su 4: lo “street food” o “cibo di strada”. Ma anche contemporaneamente riaffermare un’usanza importante per le famiglie come quella di riportare in tavola, il venerdì, un menu a base di pesce. La buona e sana abitudine del “venerdì di magro”. La crisi ed il conseguente calo dei consumi di pesce, mai così basso dall’inizio del nuovo millennio sceso sotto la soglia dei 20 kg annui procapite (-3,5% nei primi 11 mesi del 2013), hanno minato un’importante e radicata tradizione religiosa. Lo sa bene Ue.Coop che per “contenere” e rilanciare il consumo del pescato fresco ha presentato a Vada, nella cornice dell’agriturismo “Villa Graziani”, in Toscana, il progetto denominato “Sea Market & Street Food”, che punta a trovare un equilibrio nella filiera che porti benefici sia al consumatore, che alle imprese ittiche. Il progetto rientra nell’ambito del Programma Nazionale Triennale della pesca e dell’acquacoltura 2013/2015 promosso dal Ministero delle politiche agricole e forestali. “L’obiettivo è semplice: coniugare -  spiega Gianni Donati, Responsabile Ue.Coop Toscana -  le esigenze del consumatore, e quindi la sua volontà di acquistare prodotti ittici locali, di stagione, freschi ad un giusto prezzo, aspetto non certo da sottovalutare, a quelle delle imprese ittiche che possono così avere una remunerazione giusta ed adeguata dai loro prodotti. Lo street food è una delle modalità, insieme al porta a porta per esempio sperimentato con successo inVersilia, che mettiamo in campo per incentivare il consumo di pesce locale. Il progetto – ha spiegato – agisce su più leve”.
 
A far riflettere, oltre alla riduzione quantitativa del pesce mangiato, è la flessione della spesa corrispettiva (-13,2% nel periodo in esame) che ben incarna il crescente orientamento degli italiani verso modelli di consumo low cost. La versatilità del cibo di strada, in questo senso, può essere un’arma da sfruttare: “da un lato permette di recuperare parte del valore aggiunto direttamente alle imprese ittiche che stanno soffrendo enormemente e, dall’altro, ad offrire lapossibilità al consumatore di gustare il meglio dell'Italia, con le sue tradizioni e i suoi sapori, in qualsiasi momento”. E per fortuna, come ha ricordato, Aniello Ascolese, Direttore Interprovinciale Pisa Livorno Coldiretti il pesce “nei nostri mari non manca”. In Toscana nel 2012 sono state catturate oltre 8mila tonnellate di pesce. “Le imprese ittiche – ha spiegato - coltivano il mare che così come gli agricoltori coltivano la terra. Il mare può tornare a dare risposte economiche importanti dando la possibilità al consumatore di apprezzare specialità culinarie uniche. Coldiretti, attraverso Campagna Amica, ha riportato al centro le imprese ed il consumatore”. A Vada, per partecipare al lancio del progetto e alla “dimostrazione” pratica di quando possa essere meravigliosa la cucina a base di pesce, c’erano anche il Comandante del Nas di Livorno, Gennaro Riccardi, l’Assessore all’Agricoltura del Comune di Rosignano, Licia Montagnani oltre a giornalisti ed addetti ai lavori ed Anna Maria Tossani, giornalista e conduttrice con una lunga esperienza di trasmissioni televisive dedicate all’enogastronomia toscana. Non solo street food, Simone Ferri Graziani, titolare dell’agriturismo “Villa Graziani” che ha ospitato il “Venerdì di magro”, parla di “pesce povero che fa ricco il piatto”. E ha ragione: “il nostro vuole essere un invito, uno stimolo, a riportare il pesce in tavola, almeno una volta la settimana. Non è vero che costa di più: la filiera corta garantisce l’acquisto di pesce al 100% dei nostri mari ad un rapporto qualità-prezzo corretto ed equilibrato”. Entusiasta per aver scelto la Provincia di Livorno per presentare il progetto l’Assessore all’Agricoltura Paolo Pacini che sottolineato “l’importanza e lo sforzo di valorizzare i prodotti del mare dando una risposta economica ai pescatori e alle cooperative”.

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