Razzie quotidiane, greggi dimezzate ed danni “certificati” raddoppiati. La presenza degli ungulati, lupi, canidi ed ibridi ha un costo enorme in Toscana: circa 1milione di euro nel solo 2016. Il doppio rispetto ad un anno fa. Senza contare i danni indiretti e non denunciati. Gli agricoltori toscani non devono fare solo i conti con cinghiali, daini, caprioli, storni e mufloni, devono anche difendersi dai lupi sempre più a loro agio anche in presenza dell’uomo capaci ormai di spingersi fino ai centri abitati. Gli attacchi sono all’ordine del giorno e riempiono ormai dai anni le pagine di cronaca della Toscana senza però aver mai trovato una efficace risposta. Anche gli allevatori di Coldiretti Toscana scendono in Piazza Duomo, a Firenze, a fianco dei 5mila agricoltori per chiedere l’effettiva applicazione del piano lupo approvato nel 2014 dalla Regione Toscana e sollecitare il piano nazionale ancora “bloccato” in conferenza Stato-Regioni. Secondo uno studio del Centro Interuniversitario di ricerca sulla selvaggina ha rilevato, nell’anno 2015, la presenza in Toscana di 109 branchi di lupi per un totale di oltre 600 individui. 600 come le richieste di indennizzo presentate dagli allevatori toscani, a fronte di attacchi subiti dalle greggi nel 2015. “E’ necessario in primo luogo dare applicazione al piano regionale e garantire gli indennizzi agli allevatori che hanno subito i danni. Il rimborso dei danni può essere solo una misura provvisoria; occorre iniziare a gestire il fenomeno per controllarlo e mettere in sicurezza gli allevamenti, che, diversamente, sono destinati a chiudere. A livello nazionale – spiega Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana - è stata definita una proposta di piano di gestione del lupo. E’ necessario accelerare l’approvazione del provvedimento che dovrebbe prevedere strumenti e modalità più efficaci per difendere gli allevamenti dagli attacchi degli animali predatori”. C’è poi la questione del regime di indennizzi de minimis in base al quale ad ogni impresa agricola non possono essere corrisposte, nel corso di un triennio, somme superiori a 15.000 euro: si tratta di una cifra che in molti casi risulta del tutto insufficiente a risarcire il danno che le imprese subiscono per la distruzione del prodotto e per la perdita degli animali allevati." Gli indennizzi – precisa Antonio De Concilio, Direttore di Coldiretti Toscana - non compensano una serie di danni strettamente connessi alla perdita di prodotto; l’indennizzo è calcolato sul prezzo del prodotto agricolo standard che non tiene conto né della qualità e specificità del prodotto, né del valore aggiunto che l’impresa avrebbe realizzato con la trasformazione e commercializzazione, né della perdita di clientela e di spazi di mercato”.
Come per i prodotti agricoli, a rischio ci sono anche alcune specie ovine come la pecora zerasca, la pomarancina e la garfagnina inserite nella lista delle razze in via di estinzione. Razze che i predatori stanno contribuendo, nonostante gli sforzi e gli investimenti, a fare uscire di scena.
2 Agosto 2016
ALLEVATORI TOSCANI: RADDOPPIATI GLI ATTACCHI DEI LUPI. IN 5MILA PROTESTANO A FIRENZE DI FRONTE REGIONE TOSCANA, CENTRO TRATTORI SUL LUNGARNO ALDO MORO