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27 Febbraio 2022
AMBIENTE: FILIPPI (PRESIDENTE COLDIRETTI) A “IL TIRRENO”, ECONOMIA CIRCOLARE E LOTTA AGLI SPRECHI APPARTENGONO A CULTURA CONTADINA

L'intervista del Presidente Fabrizio Filippi a "Il Tirreno".

"Economia circolare, lotta agli sprechi, recupero e valorizzazione degli scarti e sostenibilità, appartengono da sempre alla cultura contadina. Sono termini, ed approcci, che le imprese agricole applicano nella loro quotidianità. Fanno parte della loro sensibilità imprenditoriale ed umana. Una sensibilità che si trasmette e che nelle nuove generazioni è ancora più marcata perché nata in un periodo di emergenza climatica che saranno chiamati ad affrontare, probabilmente ancora più di noi oggi. In agricoltura non si butta via niente di tutto ciò che può essere funzionale: dagli scarti delle lavorazioni alla preziosa acqua. La tecnologia ed i nuovi processi colturali hanno sempre di più consentito un nuovo e moderno approccio nella gestione delle risorse e dei rifiuti. Sviluppo sostenibile ed economia circolare sono due facce della stessa medaglia.

L’agricoltura è già al centro di una nuova stagione di sviluppo economico e lavoro che passa attraverso la transizione ecologica e le fonti rinnovabili e soprattutto attraverso la difesa del patrimonio agricolo e della disponibilità di terra fertile. Ma tutto ciò è possibile solo se agli agricoltori viene riconosciuto un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico perché il ruolo dell’impresa agricole, nel contesto delle campagne, è un ruolo di presidio, salvaguardia e conservazione che, se venuto a mancare, fa saltare uno schema ancestrale. La pandemia ha sicuramente accelerato un percorso già iniziato e che ha travolto, possiamo proprio dire così, il consumatore finale. L’agricoltura green è la causa e l’effetto della svolta dei comportamenti alimentari dei cittadini. Il risultato lo vediamo nei nostri mercati di Campagna Amica che sono il perfetto sinonimo di qualità, trasparenza, tracciabilità, sostenibilità e stagionalità. La crescita, in questi due anni, è stata importante. In molte città, durante la fase delle restrizioni, sono stati fondamentali per l’approvvigionamento di ortaggi, frutta, pesce, carne, formaggi e tutto l’occorrente. La pandemia ci ha insegnato a mangiare meglio ma anche a fare maggiore attenzione alla data di scadenza fino a riutilizzare gli avanzi con creatività grazie anche ai tanti programmi televisivi dedicati alla cucina. Sono tornate di moda molte ricette delle nostre nonne come la ribollita con il pane raffermo o il pancotto così come la gavetta. A pranzo, il giorno dopo, si mangia quello che è avanzato la sera prima. Purtroppo si continua a buttare via ancora molto cibo: 31 chilogrammi a testa ogni anno. Sono ancora troppo e questo significa che c’è ancora tantissimo da lavorare sul quotidiano".

 

 

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