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7 Settembre 2015
ANCHE LA TOSCANA AL BRENNERO


Stop ai traffici di un’Europa che sa chiudere le frontiere ai profughi, ma che non è in grado di bloccare la circolazione di schifezze che finiscono nel piatto dei consumatori. La Toscana si è mobilitata in modo massiccio per garantire la sua presenza al valico fin dalle 9.30 di questa mattina, dove Coldiretti ha chiamato a raccolta migliaia di agricoltori di tutta Italia per dire un no deciso a politiche che rischiano di affossare definitivamente il settore, innescando un fenomeno devastante di abbandono delle campagne destinato ad avere pesanti conseguenze non solo sull’economia e sull’occupazione, ma anche sull’ambiente.
Gli imprenditori toscani hanno aderito con entusiasmo alla “presa” del Brennero con l’obiettivo di chiedere  un cambio di rotta deciso.
“E’ un atto dimostrativo – spiega Marcelli – per  fermare i traffici di una Europa  poco solidale con gli uomini ma assente di fronte alla circolazione di ogni tipo di schifezza alimentare, su cui si fanno affari  d’oro ai danni degli agricoltori e dei consumatori”
Proprio per questo tanti  toscani, animati dalla volontà di smascherare il finto Made in che boicotta le loro aziende,  hanno deciso di partecipare al controllo  di autobotti, , camion frigo, container per scovare prosciutti, pomodori, cagliate, farine…. provenienti da chissà dove ma usate per alimentare un mercato sommerso di ingredienti di cui non si ha alcuna informazione in etichetta.
Un attentato a chi opera nella chiarezza delle regole, che crea inevitabilmente una concorrenza sleale e insostenibile  per gli agricoltori del nostro paese. Il fenomeno si traduce in una progressiva moria di imprese che si fagocita un numero preoccupante di realtà produttive ogni anno. Andando avanti di questo passo – denuncia ancora il Presidente – si rischia non solo un impoverimento economico ma anche paesaggistico e ambientale con i risvolti negativi che tutti noi bene conosciamo”.
Tulio Marcelli parla da Bruxelles, dove, in contemporanea al presidio del Brennero, Coldiretti ha  organizzato una mostra delle schifezze spacciate come Made in Italy. Presenti decine di giovani imprenditori toscani che, insieme ai colleghi di tutta la penisola, si sono dati appuntamento presso alla Rappresentanza Permanente d'Italia presso l'Unione Europea per chiedere un  impegno più forte all’UE.

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