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7 Gennaio 2017
ANDARE IN PENSIONE NEL 2017: ECCO COSA CAMBIA

Tutte le opzioni per andare in pensione nel 2017: pensioni di vecchiaia e anticipata
alla luce delle nuove norme inserite nella Legge di Stabilità. Ora mancano i Decreti attuativi.

La legge di Stabilità 2017 introduce alcuni cambiamenti importanti in materia pensionistica. In attesa che vengano adottati dal Governo e dai Ministeri competenti i vari decreti attuativi che stabiliranno condizioni, modalità e requisiti per l’accesso alle nuove prestazioni, vediamo, in base alle novità, alcune delle possibilità per andare in pensione dal 01.01.2017.
La pensione di vecchiaia nel 2017 si raggiunge con 66 anni e sette mesi per gli uomini e le donne dipendenti pubbliche, 65 anni e sette mesi per le donne dipendenti del privato, 66 anni e un mese per le lavoratrici autonome, sempre in presenza di 20 anni di contributi. Nel caso in cui il lavoratore non abbia contributi versati prima del 31 dicembre 1995, l’importo della pensione non può essere inferiore ai 670 euro al mese, oppure ci vogliono 70 anni e 7 mesi di età e cinque anni di contributi effettivi. Non ci sono modifiche rispetto alla legislazione precedente.
Resta in vigore la pensione anticipata prevista dalla riforma Fornero 2011, in base alla quale gli uomini possono ritirarsi con 42 anni e dieci mesi di contributi e le donne con 41 anni e dieci mesi ma viene abolita definitivamente la penalizzazione delle Pensioni Anticipate per i soggetti che vi accedono ad una età inferiore ai 62 anni.
Viene introdotto l’anticipo pensionistico APE, che sarà in vigore in via sperimentale a partire dal primo maggio 2017 (e fino al 31 dicembre 2018): per ottenere l’anticipo pensionistico bisognerà avere compiuto almeno 63 anni di età e 20 anni di contributi, prendendo un trattamento che viene poi restituito con rate ventennali sulla pensione di vecchiaia. Ci sono categorie di lavoratori per le quali il costo è a carico dello stato, e che quindi non dovranno restituire nulla (Ape sociale).
I lavoratori che hanno almeno un anno di contributi versati prima del compimento del 19esimo anno di età (lavoratori precoci), possono andare in pensione con 41 anni di contributi (a cui va aggiunto l’adeguamento agli incrementi della speranza di vita), se si trovano in una delle specifiche tipologie previste dalla Legge di Stabilità (disoccupati senza sussidio da almeno tre mesi, riduzione della capacità lavorative del 74%, assistono un parente di primo grado con handicap grave, impegnati i mansioni usuranti).
Novità Opzione Donna: possono accedervi le lavoratrici dipendenti che hanno compiuto almeno 57 anni di età entro il 31 dicembre 2015 mentre per le lavoratrici autonome l’età minima richiesta è di 58 anni compiuti entro il 31.12.2015 (prima della Legge di Bilancio 2017 il requisito anagrafico richiesto era di 57 anni e 3 mesi per le dipendenti e 58 anni e 3 mesi per le lavoratrici autonome). Ci vogliono 35 anni di contributi, la pensione è liquidata interamente con il contributivo.
La Legge di Stabilità interviene poi a favore di alcuni soggetti (i cosiddetti Esodati e altre categorie di lavoratori già interessati dai precedenti interventi di Salvaguardia) con l’Ottava Salvaguardia a tutela di ulteriori 30.700 soggetti e contiene anche misure volte ad agevolare ulteriormente l’accesso alla pensione anticipata dei lavoratori che svolgono lavori usuranti.
Per info rivolgersi agli uffici del Patronato Epaca-Coldiretti.

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