38 Views

11 Aprile 2011
arrivano i “Pif”, piani integrati di filiera. In dote 25 milioni

I Pif  sono lo strumento innovativo adottato dalla Regione Toscana per garantire un maggiore equilibrio nelle filiere e un reddito più equo a tutti i protagonisti: produttori, trasformatori, commercianti. Infatti attraverso il “progetto integrato di filiera” si favorisce la riorganizzazione della filiera stessa e l’aggregazione dei vari soggetti, a partire dagli agricoltori, in modo da porre le condizioni per creare migliori e più eque relazioni di mercato.
I progetti integrati di filiera nel programma di sviluppo rurale 2007- 20132: questo il tema del seminario che si è tenuto ieri a Firenze.L’iniziativa, realizzata sotto le insegne della Regione Toscana, del Ministero delle politiche agricole e forestali, dell’Unione Europea e della rete rurale nazionale. All’iniziativa, alla quale hanno partecipato esperti, docenti universitari, rappresentanti delle istituzioni, delle associazioni di categoria e delle imprese, è servita per illustrare i nuovi PIF, “progetti integrati di filiera”, cui la Regione ha destinato complessivamente 25 milioni di euro.
Per Coldiretti Toscana è intervento il Presidente regionale Tulio Marcelli che ha rivendicato il ruolo centrale riconosciuto alle produzione agricole nella stesura dei Pif. Sottolineando come la produzione agricola è l’elemento centrale intorno alla quale ruota tutta la filiera, sia a monte come a valle, e questo viene riconosciuto anche in sede di accordi e contratti di filiera. Coldiretti , ha ribadito Marcelli, si è distinta nel rimarcare questa centralità, riconosciuta dalle norme definite dalla Regione, per ridare dignità, anche economica, al mondo delle imprese agricole.
Il Pif prevede la sottoscrizione di un apposito “accordo di filiera”, a cui partecipano produttori, trasformatori, commercianti, che discipilinano nell’accordo gli obblighi e le responsabilità reciproche. E questo sia per la fornitura di prodotti agricoli destinati alla trasformazione e commercializzazione agroindustriale, sia per la realizzazione degli investimenti necessari.
Ci sono ben 9 misure che coprono varie tipologie di investimento per tre gruppi di filiere, quella dei cereali, quella zootecnica e l’ultima è quella onnicomprensiva “altre filiere”. Ogni progetto, a seconda delle filiere, può arrivare a finanziamenti di 2 o 3 milioni di euro. Una somma  che garantisce la consistenza necessaria per realizzare progetti di qualità e per favorire, in maniera mirata, quelle aggregazioni necessarie a fare impresa in maniera economica nel settore agroalimentare.
Ed ecco le modalità. Il sostegno può essere richiesto dai soggetti (partecipanti diretti) che intendono realizzare investimenti attraverso l’attivazione delle seguenti misure del Psr:
114 Utilizzo di servizi di consulenza;
121 Ammodernamento delle aziende agricole;
123a Aumento del valore aggiunto dei prodotti agricoli
124 Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nel settore agricolo, alimentare e forestale;
125 miglioramento e creazione delle infrastrutture connesse allo sviluppo e all’adeguamento d3ll’agricoltura e della selvicoltura;
132 Partecipazione degli agricoltori ai sistemi di qualità alimentare;
133 Sostegno alle associazioni di produttori per le attività di promozione e informazione riguardante i prodotti che rientrano nei sistemi di qualità alimentare;
311 Diversificazione attività agricole, limitatamente agli interventi per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
L’importo massimo di contributo concedibile per ciascun PIF varia per ciascun gruppo di filiere:
Filiere cereali -  max 3 milioni di euro;
Filiere zootecniche – max 2.3 milioni di euro;
Altre filiere -  max 2 milioni di euro.
L’intensità dell’aiuto è quella stabilita nel PSR relativamente alle singole misure, ad eccezione delle misure 121 e 123a per le quali è previsto un tasso di contributo maggiorato (40%).
I PIF verranno inviati alla Regione e saranno oggetto di valutazione da parte di una specifica Commissione che attribuirà loro un punteggio in base ai criteri previsti nel bando.
Ciascun soggetto che partecipa direttamente (cioè che effettua investimenti) ad un PIF che è stato valutato finanziabile, deve successivamente presentare domanda di aiuto sul sistema informativo di Artea, l’agenzia della Regione per i pagamenti in agricoltura.
Le condizioni di accesso, i criteri di selezione e le procedure sono dettagliati nel bando approvato con decreto n.604/2011 pubblicato sul Burt n. 10 Parte terza – Suppl. n.25 del 9 marzo 2011.
Il soggetto capofila, individuato nell’accordo di filiera, dovrà presentare il Pif mediante la compilazione di apposita modulistica predisposta dalla Regione e scaricabile sul sito: www.regione.toscana.it/svilupporurale , dove sono presenti tutte le informazioni relative al bando.
La scadenza per la presentazione delle domande è prevista il 16 maggio 2011.

Quali buone pratiche hai messo in atto nella tuo quotidianità per ridurre l’uso della plastica?

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi