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10 Novembre 2009
banda larga nelle aree rurali

Per lo sviluppo della banda larga nelle aree rurali sono disponibili 90 milioni di euro nell'ambito dei Piani di sviluppo rurale regionali (Psr) cofinanziati dall'Unione Europea. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che tali risorse dovranno essere  programmate in coordinamento con il piano più complessivo Italiano di cui fanno parte gli 800 milioni di investimento proposti dal Ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola che ha chiesto di accelerare proprio sulla banda larga.
Si tratta di uno sforzo finanziario notevole, pari all'11 per cento dell'ammontare richiesto al Cipe, con notevoli ricadute occupazionali che conferma il profondo cambiamento della Politica Agricola Comune dell'Unione Europea (Pac) che si è oggi trasformata in una politica moderna a vantaggio delle aree rurali.
Queste risorse finanziarie dei Psr sono programmate in stretta connessione con le azioni previste dal Piano Nazionale di abbattimento del Digital Divide promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico, finalizzato a fornire una capacità di connessione a 20 Mbit/sec l'intero territorio nazionale.
Tale Piano prevede l'utilizzazione di risorse nazionali e comunitarie e ha la funzione di coordinare tutti gli interventi a favore della banda larga. L'intervento del Fondo Europeo Agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), quindi, dovrà essere complementare alla realizzazione del Piano e si realizzerà nelle aree C e D, solitamente caratterizzate  da “fallimento di mercato”, non interessate da altre forme di intervento.
Favorire l’accesso a internet da parte della popolazione rurale rientra tra gli obiettivi indicati anche dalla Commissione Europea, secondo la quale un adeguato accesso a Internet contribuisce a diminuire l’isolamento e ad aumentare la competitività delle imprese agricole, grazie all’accesso ai mercati internazionali e alla possibilità di svolgere la propria attività in modo più rapido ed efficace.

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