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6 Giugno 2011
BATTERIO KILLER: GERMOGLI DI SOIA SENZA ETICHETTA ORIGINE

Nei germogli di soia venduti freschi o in scatola non è obbligatorio indicare l’origine della coltivazione in etichetta, al pari di quanto purtroppo avviene ancora per troppi prodotti alimentari. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento al fatto che i germogli di soia prodotti nell'azienda della Bassa Sassonia, principali indiziati di aver scatenato l'epidemia da "E-Coli" in Germania, non sarebbero stati esportati in nessun altro paese, nè in Europa nè in paesi terzi secondo il portavoce della Commissione. Se confermata, questa notizia consente di delimitare la contaminazione ed evitare che - continua la Coldiretti - il panico coinvolga l’intero commercio europeo di germogli di soia per effetto della mancanza di informazioni certe sulla provenienza dei prodotti per i consumatori. Anche se si tratta di un mercato di nicchia molto ristretto i germogli di soia sono diffusi nella cucina etnica e tra i vegetariani per l’importante apporto di proteine. In Italia sono consumati in estate da soli o come condimento e sono venduti in buste, vassoi o in scatola ma recentemente – precisa la Coldiretti - si è diffusa anche la coltivazione casalinga. Negli ultimi anni, con la mobilitazione a favore della trasparenza dell'informazione, la Coldiretti è riuscita a ottenere l'obbligo di indicare la provenienza per carne bovina, ortofrutta fresca, uova, miele latte fresco, pollo, passata di pomodoro, extravergine di oliva, ma ancora molto resta da fare e l’etichetta resta anonima per circa la metà della spesa dai formaggi ai salumi, dalla pasta ai succhi di frutta. Occorre pertanto intervenire per estendere a tutti i prodotti l’obbligo di indicare in etichetta l’origine come previsto dalla legge nazionale approvata all’unanimità dal parlamento italiano lo scorso febbraio 2011. E' bene ricordare - sostiene la Coldiretti - che sugli scaffali due prosciutti su tre provengono da maiali allevati all’estero senza una adeguata informazione, tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia sono stranieri mentre la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall'estero, ma nessuno lo sa perché non è riportato in etichetta.

L'ETICHETTA CON L'ORIGINE SULLE TAVOLE DEGLI ITALIANI

Cibi con l'indicazione di provenienza
 
E quelli senza
 
Carne di pollo e derivati
 
Pasta
 
Carne bovina
 
Carne di maiale e salumi
 
Frutta e verdura fresche
 
Carne di coniglio
 
Uova               
 
Frutta e verdura trasformata
 
Miele
 
Derivati del pomodoro diversi da passata
 
Passata di pomodoro
 
Formaggi
 
Latte fresco
 
Derivati dei cereali (pane, pasta)
 
Pesce
 
Carne di pecora e agnello
 
Extravergine di oliva
 
Latte a lunga conservazione
 

Fonte: Elaborazioni Coldiretti

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