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6 Luglio 2009
BIODIVERSITA’ ENOGASTRONOMICA: TOSCANA LEADER

La Toscana dei record enogastronomici mantiene salda la pole position, in testa alla graduatoria delle regioni che vantano una biodiversità enogastronomica più ricca. Lo conferma l’aggiornamento dell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali, pubblicato nel supplemento alla Gazzetta Ufficiale n. 149 del 30 giugno: ben 475 sono le specialità di cui può andare fiera, che sanno raccontare di usi e tradizioni consolidate e di un legame profondo e antico con il territorio in cui nascono. La Toscana batte di  quasi cento lunghezze Veneto e Piemonte, con l’aggiunta di autentiche perle della “tavola” toscana, che spaziano dall’agresto di San Miniato alla gallina livornese, dall’aglio rosso maremmano al fagiolo di Sorano, dal fagiolo dell’occhio del Valdarno alla pesca mora di Dolfo, dal riso della Maremma alla susina amoscina nera di San Miniato, al tizzone di Giustagnana (salume tipico della Lucchesia caratterizzato da un singolare procedimento di stagionatura: riposa e matura per settimane e settimane sotto la cenere, prima di arrivare in tavola) e tante altre prelibatezze, apprezzate anche dai turisti che, nel 50,3 per cento dei casi in vacanza amano assaggiare prodotti del territorio e tornare a casa con un “souvenir” enogastromico da regalare (secondo una ricerca di Swg). “Ogni anno lo scrigno si ingrandisce, nonostante il depennamento delle specialità che ottengono il riconoscimento delle denominazioni di origine. E questo è merito dell’impegno degli imprenditori agricoli che lavorano per il recupero delle tradizioni. Un risultano - continua Coldiretti - finalizzato a proteggere dalle falsificazioni il patrimonio nazionale e a conservare la sua  originalità, che rappresenta una componente determinante per la competitività del Made in Italy”. Ma c’è un altro strumento che consente di tutelare l’agroalimentare italiano: è l’acquisto diretto dal produttore, che consente al consumatore di non cadere nella trappola dei “tarocchi” spacciati per tipici, pur non avendo nulla a che fare con il territorio. Coldiretti Toscana lo rilancia invitando a fare acquisti negli agriturismi, nei frantoi, nelle cantine e nei mercati di Campagna Amica che, anche in Toscana, stanno mettendo radici con successo. Come è accaduto a Pisa, il primo ad essere inaugurato nella regione; seguito dai due aperti a Grosseto e da un  quarto appena avviato a Pistoia, ma a cui presto si aggiungeranno altri momenti di vendita diretta degli agricoltori organizzati da Coldiretti, secondo un preciso disciplinare, nell’ambito del progetto per una filiera agricola tutta italiana.

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