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29 Giugno 2010
BIOLOGICO: NUOVO MARCHIO UE

La metà degli italiani che acquista prodotti biologici dal primo luglio 2010 potrà riconoscerli dal nuovo marchio: una Eurofoglia con dodici stelle bianche su fondo verde brillante con al centro una cometa.
Lo rende noto la Coldiretti nel ricordare l’entrata in vigore di quanto previsto del regolamento europeo N. 271/2010 della Commissione che introduce il logo con il quale i consumatori potranno riconoscere le produzioni biologiche comunitarie.
Il nuovo logo per riconoscere le produzioni biologiche comunitarie è - sottolinea la Coldiretti - particolarmente importante per i consumatori in Italia dove il biologico sviluppa un giro di affari stimato in 3 miliardi di euro con l’ agricoltura nazionale che detiene il primato nel numero di imprese agricole biologiche in Europa (circa 45mila) su un territorio di oltre un milione di ettari. Sulla base dell’analisi Coldiretti /Swg piu’ di un italiano su due (56 per cento)  ha messo nel carrello della spesa prodotti biologici almeno qualche volta nel corso del 2009 durante il quale si è verificato un aumento record del 7 per cento negli acquisti familiari di prodotti biologici, in controtendenza rispetto alla crisi generale. Tra le singole referenze bio, le migliori performance di mercato si rilevano nel 2009 per l'ortofrutta fresca e trasformata (+26,6 per cento l'incremento in valore su base annua) e per le uova (+21,8 per cento), mentre gli acquisti di bevande e pane (e suoi sostituti) crescono a ritmi più contenuti (rispettivamente del 5,7 per cento e del 8,7 per cento). Anche in Toscana c’è stato un forte incremento degli operatori iscritti all’albo dei produttori biologici. Rispetto al 1994, quando erano soltanto 430, sono passati alla fine del 2009 a quasi 3.000. Il loro numero è in costante crescita, anche se, rispetto agli anni passati, con ritmi più blandi. La provincia che presenta il maggior numero di operatori è Firenze, seguita da Siena, Grosseto, Arezzo e Pisa.
Un progressivo incremento si è avuto, nel corso degli anni, anche per le superfici coltivate. Dall’ultimo aggiornamento risulta, infatti, che in Toscana sono coltivati con il metodo di produzione biologico oltre 100.000 ettari di SAU, pari al 12,8% di quella totale.

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