48 Views

7 Ottobre 2009
Biologico, su i consumi ma ora serve un marchio d’origine

Gli amanti del biologico in Italia continuano a crescere con un aumento del 7,4% dei consumi familiari nel primo semestre del 2009 rispetto all’anno precedente. Lo dicono i dati e lo dimostra il successo della Biodomenica con oltre centomila cittadini che hanno partecipato alla decima edizione dell’iniziativa  nazionale lanciata dall’Associazione Italiana Agricoltura Biologica, Coldiretti e Legambiente.
In tutta Italia, da Milano a Catania, passando per Roma, Cagliari e Bologna, migliaia di produttori agricoli sono scesi in piazza per far conoscere il mondo dell’agricoltura biologica e dei suoi ottimi frutti locali e di stagione, con stand e degustazioni.
Secondo l'Istituto di servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (Ismea), nel primo semestre dell’anno i consumi di prodotti biologici in Italia  crescono, in controtendenza con l’andamento generale, con gli aumenti più consistenti rilevati per gli ortofrutticoli freschi e trasformati con il 37,8%, le bevande (+11,6%) e le uova (+24,3%).
Il mercato biologico italiano e' di i tre miliardi di euro e può contare su 1.645 aziende agricole che vendono direttamente, ma ci sono anche 208 mercatini, 1114 negozi e 110 siti specializzati per l'acquisto on line, tutti in aumento secondo i dati bio bank del 2008. Nelle mense bio sono stati serviti oltre un milione di pasti con una crescita del 700 per cento negli ultimi dieci anni e  c’è la possibilità di mangiare fuori anche in ben 360 ristoranti e in 1.178 agriturismi con menu' bio.
Un successo di mercato che non si trasferisce completamente alla produzione agricola nazionale con i terreni coltivati a biologico che nel 2008 hanno subito una riduzione di circa il 12,8 per cento mentre il numero di produttori è calato del 2,6 per cento. A differenza le importazioni extracomunitarie di biologico sono triplicate negli ultimi due anni e sono passate da 31 milioni di tonnellate del 2006, a 60 milioni di tonnellate del 2007 fino alle 90 milioni di tonnellate del 2008.
“Questa festa – commenta Andrea Ferrante, presidente dell’Aiab - dimostra la maturità del biologico italiano, un intero settore che oggi è pronto a rispondere diffusamente alla richiesta di una sana alimentazione ch viene dai cittadini. È dunque il momento che anche le amministrazioni pubbliche scelgano diffusamente i prodotti bio italiani nella ristorazione collettiva e in particolare nelle scuole e negli ospedali, come chiede la petizione che abbiamo lanciato oggi in tante piazze italiane”.
“Di fronte all’aumento del 200 in due anni per cento del biologico importato che rischia di  essere spacciato come Made in Italy è necessario introdurre al più presto il marchio del biologico italiano per consentire ai consumatori di fare scelte di acquisto consapevoli sulla reale origine del prodotto acquistato” ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che bisogna rispondere al “un numero crescente di consumatori che non si accontenta di acquistare biologico ma vuole anche un prodotto locale che non deve percorrere lunghe distanze con mezzi inquinanti prima di giungere in tavola”.
“Il successo della giornata dimostra che l’interesse e l’attenzione degli italiani di fronte alla qualità dell’alimentazione non cala neanche in un periodo di recessione economica - ha dichiarato Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente. A questo punto è indispensabile che sia fatto un serio investimento sia delle pubbliche amministrazioni sia del governo centrale nel facilitare l’accesso all’acquisto al consumo del biologico, favorendo la difesa delle culture autoctone, valorizzando il ruolo dell’agricoltura biologica nella riduzione dell’emissioni di CO2 e il contributo che gli agricoltori danno alla conservazione e alla salvaguardia del territorio ”.  
Nelle piazze della Biodomenica è partita anche la petizione lanciata da Aiab, Coldiretti e Legambiente per chiedere alle pubbliche amministrazioni un maggiore impegno a favore dell’istruzione di pasti bio nelle mense scolastiche e ospedaliere. La petizione durerà fino al 30 gennaio ed è possibile firmare anche sul sito http://www.biodomenica.it/.

Quali buone pratiche hai messo in atto nella tuo quotidianità per ridurre l’uso della plastica?

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi