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13 Luglio 2023
BIOLOGICO: TOSCANA TRA REGIONI PIU’ GREEN EUROPA, E’ RECORD CONSUMI

La Toscana va a tutta bio. Continuano a crescere le superfici (+1,7%) ed il numero di operatori (+1,6%). La nostra regione si conferma regina del biologico in Italia: ha la più alta incidenza di superfici certificate (35,8%) che gli consentono già oggi di raggiungere con largo anticipo gli obiettivi europei del Farm to Fork fissati al 25% e la più alta percentuale di aziende agricole che si sono convertite (12,2%). E con i suoi primati volano anche i consumi. A dirlo è Coldiretti Toscana sulla base dei dati Bio in Cifre del Sinab e del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare.

“I risultati confermano l’impegno costante e la sensibilità degli agricoltori toscani per la sostenibilità insieme alla capacità imprenditoriale nel rispondere alle nuove domande dei consumatori per i prodotti che rispettano l’ambiente, di alta qualità e legati al territorio. Frutta, ortaggi, pasta, pane, olio che trovano sempre più spazio sugli scaffali e che sono da sempre un valore aggiunto dei nostri mercati contadini di Campagna Amica. – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana – Particolarmente importanti sono state le politiche di sostegno messe in campo dall’assessorato all’Agroalimentare di Stefania Saccardi con i fondi europei che hanno consentito lo sviluppo del settore ed accompagnato le imprese nel passaggio dall’agricoltura convenzionale a quella biologica. Una sfida che la nostra agricoltura possiamo dire avere vinto e che pone oggi la Toscana tra le regioni più green d’Europa”.

Le superfici coltivate con metodo biologico, secondo l’ultimo rapporto Sinab, hanno superato i 229 mila ettari con un salto in avanti di 3.775 ettari tra il 2021 ed il 2022. Le coltivazioni che hanno trovato più spazio nella nostra regione sono le colture foraggere (66.137 ettari), i cereali (36.687 ettari), l’olivo (25.879 ettari), prati e pascoli (23.443 ettari). L’esplosione dei terreni bio va di pari passo con la crescita del numero di attori che coabitano la filiera con 7.089 operatori ed in particolare ai produttori (+2,6%) piuttosto che dai preparatori (-3,6%) ed importatori (-2,4%). Un ruolo chiave nel radicamento della cultura biologica in Toscana la hanno giocato, e lo stanno giocando, le donne con il 34,9% di imprese a trazione femminile che utilizza metodi biologici, percentuale più alta rispetto al 30,1% nazionale.

Un risultato che spinge i consumi dove il valore del mercato interno dei prodotti biologici – continua Coldiretti Toscana – sale a 3,7 miliardi destinati per il 45% all’acquisto di frutto o verdura, per il 22% al settore del latte e formaggi e 11% ai cereali e alla pasta. In deciso aumento – sottolinea Coldiretti Toscana – la spesa destinata all’acquisto bio di uova (+7%), latte e derivati (+5%) e carne (+4%) anche se l’incremento complessivo rispetto all’anno precedente è stata in media dello 0,5%. Sul fronte dei prezzi si registra – precisa Coldiretti Toscana –  il permanere di una marcata instabilità e un generale trend rialzista. Anche se per la maggior parte delle colture si riduce il differenziale di prezzo riconosciuto all’agricoltore biologico rispetto all’omologo prodotto convenzionale.

I risultati ottenuti dall’agricoltura biologica contribuiscono a fare dell’agricoltura toscana tra le principali e più green d’Europa con 464 specialità ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni censite, 89 prodotti a denominazione con 58 vini (52 DOP e 6 IGP) che valgono 1,3 miliardi di euro di impatto economico e 31 prodotti alimentari (16 DOP e 15 IGP), 5.400 agriturismi che conservano da generazioni i segreti della cucina contadina e sono motore turistico straordinario ed oltre 500 aziende agricole impegnate quotidianamente nei mercato di filiera corta a marchio Campagna Amica.

Per favorire l’approccio al biologico e al sistema di certificazioni sempre più gradite ai consumatori Coldiretti Toscana ha firmato negli scorsi giorni un accordo con Valoritalia, società leader nelle certificazioni agroalimentari, per promuovere il biologico. L’obiettivo è mettere a disposizione degli agricoltori gli strumenti ed il know how per estrarre il massimo valore, economico ed immateriale, dalle loro produzioni agricole ed agroalimentari.

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