Coldiretti difende i neo nati Consorzi di Bonifica. “Abolirli? Politica poco chiara e trasparente sulla pelle della gente e delle imprese: decida cosa fare una volta per tutte”. Per la principale organizzazione agricola della regione i consorzi di bonifica non sono “inutili carrozzoni da cancellare ma enti da valorizzare per un autentico Governo del territorio”. Chiara l’intenzione, da parte di Coldiretti Toscana (info su www.toscana.coldiretti.it) di replicare ai firmatari del disegno di legge a sostegno dell’abolizione dei Consorzi di Bonifica. Dalla Toscana, una delle prime regioni in Italia ad aver razionalizzato il sistema con il ridimensionamento delle strutture (passate da 26 a 6), Coldiretti si schiara a difesa degli organismi che hanno in carico la sicurezza di un ambiente sempre più fragile, in un momento particolarmente difficile, perché segnato da profondi cambiamenti climatici. “La politica deve decidersi – spiega Coldiretti -. Non può continuare a muoversi in modo ondivago, su una questione tanto delicata, come sta facendo ormai da tempo. Se l’interesse oggi è quello di condurre l’attività di manutenzione dei corsi d’acqua e delle opere idrauliche verso autorità pubbliche, lo dica con chiarezza e trasparenza. Siamo francamente stanchi e preoccupati dei continui sbalzi di umore che rischiano di minare la sicurezza dei cittadini e delle impreseagricole”.
Protesta Coldiretti e, snocciolando i risultati presentati di recente, traccia il ritratto di una bonifica in cui risorse pubbliche e private si sommano per dichiarare guerra al degrado, più efficiente rispetto al passato e proprio per questo pronta a candidarsi per l’assunzione di nuove responsabilità. “Proprio i dati presentati qualche giorno fa alla presenza dei presidenti delle commissioni regionali Agricoltura e Ambiente Territorio dimostrano . prosegue Coldiretti - che i Consorzi possono essere strategici, non solo per la salvaguardia dei territori, ma anche per promuovere un migliore utilizzo dell’acqua e la diffusione di sistemi irrigui più efficienti, tenendo conto delle disponibilità idriche e dello stato vegetativo delle colture. Non possiamo continuare solo a rincorrere disastri, a operare nell’emergenza. E’ indispensabile investire nella prevenzione, attuata mediante una manutenzione costante e l’impiego di professionalità e competenze già esistenti, che fanno riferimento a organismi specializzati”. Un ruolo, quello dei Consorzi, strategico anche per la capacità di valorizzare l’apporto delle imprese agricole e delle cooperative agroforestali, negli interventi di manutenzione e di cura del territorio “Contribuiscono indirettamente a mantenere un tessuto attivo anche in zone marginali, come quelle collinari e montane, evitando le gravi conseguenze dello spopolamento. Troppo facile – puntualizza facendo riferimento al disegno di legge - trovare nel sistema consortile il capro espiatorio per giustificare le tante, troppe criticità. Tanti e diversisono i responsabili di un dissesto ambientale facilitato spesso anche dal sovrapporsi di competenze che finiscono solo per rallentare interventi e progetti”.
18 Novembre 2014
BONIFICA: ABOLIRE I CONSORZI? POLITICA POCO CHIARA E TRASPARENTE SU PELLE CITTADINI