Nessun’allarme siccità in Toscana ma attenzione massima per gli effetti del grande caldo che sta attanagliando le città e le nostre campagne. Gli invasi principali sono pieni al 97% grazie soprattutto alle piogge abbondanti dell’inverno e degli ultimi mesi che assicurano oggi le scorte necessarie per garantire l’acqua per uso civile e l’irrigazione dei campi. E al momento, come riportato dall’ultimo aggiornamento del bollettino dell’Ispra, la situazione è di sostanziale normalità con il periodo. Uno scenario molto diverso da quello devastante del Centro Sud che, al contrario, sta vivendo una delle crisi idriche più pesanti della sua storia con la siccità che sta distruggendo le coltivazioni, soffocando gli allevamenti e favorendo la propagazione di incendi con enormi danni per la collettività e la biodiversità. “Siamo vicini ai nostri colleghi delle aree del nostro paese che stanno affrontando una delle siccità più spaventose che si ricordi. - spiega Letizia Cesani, Presidente Coldiretti Toscana – Nella nostra regione, quest’anno, è stato un inverno molto caldo ma anche molto piovoso ma di quell’acqua, caduta abbondante, il 90% finisce in mare quando con una rete di infrastrutture potremo recuperarne fino al 50%. Ecco perché è necessario accelerare sulla realizzazione del piano di invasi con pompaggi e cambiare passo sulla gestione della risorsa idrica, senza la quale tutti i record del cibo Made in Italy sono a rischio per gli effetti sempre più violenti dei cambiamenti climatici. Perdere i raccolti a causa della mancanza d’acqua significa perdere anche quote di mercato che difficilmente si riesce poi a recuperare”.
La memoria recente ci riporta al 2022 quando in Toscana la siccità e gli incendi causarono oltre 250 milioni di euro di danni all’agricoltura. “Non possiamo continuare a scommettere sulla fortuna. Serve un cambio di passo. I cambiamenti climatici sono un fatto incontrovertibile e chi li nega sta negando la realtà. – spiega ancora la presidente regionale, Letizia Cesani – La Toscana ha già a disposizione migliaia di piccoli invasi aziendali che oggi non sono utilizzati o addirittura sono stati chiusi. Rinnoviamo l’invito alla Regione Toscana, con cui stiamo collaborando, a semplificare le procedure per recuperarli. Sono infrastrutture già presenti sul territorio e che potrebbero quindi dare risposte immediate salvando le acque piovane che sarebbero poi utilizzate per l’irrigazione ma anche per domare gli incendi evitando l’uso dell’acqua di mare che è dannosa per le piante”.
Per Coldiretti Toscana occorre inoltre procedere anche a una manutenzione di quelli già esistenti per risolvere l’annosa emergenza delle perdite della rete idrica con oltre il 40% dell’acqua che non arriva alle abitazioni ma si disperde lungo il percorso.
L’agricoltura è il settore economico più colpito dai cambiamenti climatici ma anche il più impegnato a contrastarli. Un obiettivo che – conclude Coldiretti Toscana – richiede un impegno delle Istituzioni per accompagnare innovazione dall’agricoltura 4.0 con droni, robot e satelliti fino alla nuova genetica green no ogm. Servono investimenti per la manutenzione, risparmio, recupero e regimazione delle acque per poi distribuirla nel momento del bisogno”.