Codice rosso per l’agricoltura toscana. Le paure degli agricoltori si stanno trasformando in un incubo mentre quelli che erano solo timori primaverili assumono, ogni giorno che non piove, le tinte fosche del dramma. E drammatica lo sta diventando per davvero la situazione in Toscana, dove non piove ormai dal 12 giugno, e a parte qualche piccola pioggerella qua e là – poca roba purtroppo – la prolungata siccità legata all’arrivo di ripetute ondate di calore, ha già compromesso i futuri raccolti. I pozzi sono vuoti, i fiumi sono in secca, e c’è chi è costretto ad usare le autobotti per abbeverare gli animali. La conta dei danni in Toscana è già pesantissima, ma potrebbe aggravarsi ancora. L’arrivo di Nerone rischia infatti, di dare il colpo di grazia alle produzioni. Secondo Coldiretti il caldo e la siccità hanno già provocato danni per oltre 60 milioni di euro in Toscana.
Un quadro che l'organizzazione agricola, insieme agli altri rappresentanti di categoria, hanno illustrato in una lettera inviata all’Assessore Regionale all’Agricoltura, Gianni Salvadori, dopo che il Governo centrale ha aperto alla possibilità di dichiarare lo stato di calamità naturale in alcune zone del paese dove la siccità ha provocato ingenti danni. “Il 30% del pomodoro, il 50% di mais, girasoli e barbabietola sono già persi – le prime stime ufficiali di Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana – ma anche olio e vino stanno soffrendo e queste due produzioni, da solo in Toscana, valgono una buona fetta del nostro Pil agricolo. Il quadro è drammatico e molto incerto. Ad oggi non sono previste piogge e questo è ancora più preoccupante”.
Complicata la situazione è anche nelle stalle: nei pascoli la produzione di foraggere è praticamente azzerata e la mancanza di foraggi freschi ha avuto inevitabili ripercussioni sulla lattazione dei bovini: “lo stress ha già provocato una diminuzione della produzione di latte intorno al 20%, come per le uova, per non parlare dei costi per l’alimentazione. Gli allevatori sono costretti ad utilizzare le scorte invernali – sottolinea Marcelli - cosa che si traduce in un sensibile aggravio dei costi e nella necessità di andare a reperire il fieno anche fuori dalla regione”. Ma l'afa e le temperature hanno tolto l'appetito anche ai maiali che stanno consumando fino al 40 per cento in meno della consueta razione giornaliera con un conseguente, sostanziale calo dell’accrescimento. Il caldo ha pesanti effetti - conclude la Coldiretti – anche sulle galline, che producono meno uova, e sulle api che non riescono a raccogliere il polline e il nettare mettendo a rischio la produzione di miele
La siccità sta facendo tremare anche il settore vivaistico: nella piana dell’Ombrone, dove si concentra il 35% della produzione nazionale di piante ornamentali e il 77% di quella regionale, tutti i corsi d’acqua che attraversano i 5.000 ettari di coltivazioni sono completamente asciutti da almeno due settimane. “E’ partendo da questo scenario – conclude Marcelli - che gli agricoltori hanno richiesto un intervento urgente a sostegno delle imprese agricole. Non possiamo aspettare che la siccità ed il caldo brucino la nostra agricoltura”.
7 Agosto 2012
CALDO E SICCITA’: AGRICOLTURA TOSCANA IN GINOCCHIO