Coldiretti Toscana: bene la nuova norma per tutelare il lavoro nei campi
e più garanzie per tutta la filiera.
In Toscana nel 2015 su 2800 accertamenti di lavoro nero solo il 2% in agricoltura
La Camera ha approvato in via definitiva la nuova legge contro il caporalato, voluta dal ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina e sostenuta con decisione da Coldiretti. Il provvedimento riscrive la norma precedente indicando un inasprimento delle pene, la responsabilità del datore di lavoro, il controllo giudiziario sull’azienda che consentirà di non interrompere l’attività agricola e la semplificazione degli indici di sfruttamento. Vengono inoltre inserite disposizioni sulla rete del lavoro agricolo di qualità e un piano di interventi a sostegno dei lavoratori che svolgono attività stagionale di raccolta dei prodotti agricoli. Si stabiliscono la confisca dei beni come avviene con le organizzazioni criminali mafiose, l’arresto in flagranza, l’estensione della responsabilità degli enti.
“Il rispetto della legalità è sempre stato al centro del nostro impegno – ha dichiarato il Presidente di Coldiretti Toscana Tulio Marcelli – ed è anche per questo che abbiamo sostenuto con determinazione, in sede di Comitato di Sorveglianza del PSR toscano, di escludere dai bandi per i contributi previsti dal Programma di Sviluppo Rurale tutti i soggetti condannati in via definitiva per sfruttamento del lavoro minorile, nero e sommerso. Con la nuova legge adesso ci sono gli strumenti – continua Marcelli - per pene severe e rigorosi controlli che colpiscano il vero lavoro nero e lo sfruttamento, portando alla luce quelle sacche di sommerso che peraltro fanno concorrenza sleale alle imprese regolari che hanno scelto un percorso di trasparenza”.
“La legge appena approvata è un passo importante ma da sola non basta - sottolinea Antonio De Concilio Direttore di Coldiretti Toscana - serve un impegno costante e unitario da parte di tutti gli attori della filiera agro-alimentare. Da parte nostra non mancherà il consueto impegno nell’attività d’informazione nei confronti delle imprese agricole. D’altra parte occorre una attenta attività di vigilanza da parte degli organi preposti. In Toscana operano circa 100 ispettori INPS – secondo i dati del Bilancio Sociale 2015 – che in un anno hanno rilevato, su un totale di 3700 accertamenti, 2800 situazioni di irregolarità, concentrate soprattutto nelle Provincie di Firenze e Prato. Non esiste però un “caso agricoltura” - conclude De Concilio – perché il lavoro in nero accertato interessa solo per il 2% le imprese agricole”. Quindi, per Coldiretti Toscana, un benvenuto alla nuova legge, a garanzia di lavoratori ed imprese oneste.
19 Ottobre 2016
CAPORALATO APPROVATA LA LEGGE