COLDIRETTI IN DIFESA DEGLI ALLEVAMENTI TOSCANI
Anche in Toscana, terra di allevamenti di qualità e patria della Chianina, il divieto di importazioni delle carni brasiliane è stato accolto con soddisfazione da Coldiretti, organizzazione da sempre impegnata in difficili battaglie per garantire al consumatore l’origine dei prodotti che porta in tavola. “L’Unione Europea - sottolinea il presidente Tulio Marcelli - ha evidenziato l'incapacità del paese sudamericano di assicurare una corretta rintracciabilità della carne e di garantire che nei piatti dei cittadini europei finiscano soltanto prodotti provenienti da zone esenti dalla malattie come l'afta epizootica. che La mancanza di adeguate garanzie da parte delle Autorità brasiliane si è tradotta, a partire dal 31 gennaio, in un divieto generale alle importazioni della carne proveniente dal Brasile, ad eccezione delle partite di carne bovina fresca, disossata e frollata per le quali sono stati emessi certificati veterinari in data anteriore al 31 gennaio 2008 che potranno essere importati fino al 15 marzo 2008”. “Ci auguriamo che questo provvedimento, che ha carattere transitorio e su cui l’esecutivo comunitario tornerà ad esprimersi, dopo l’ispezione dei servizi veterinari Ue in programma per il prossimo 25 febbraio, contribuisca a tutelare la salute dei consumatori e gli interessi degli allevatori italiani e toscani, che rispettano precise condizioni igienico sanitarie e che sono costretti a subire la concorrenza sleale della produzione brasiliana”, aggiunge il direttore di Coldiretti Toscana Prisco Lucio Sorbo, rammentando gli importanti quantitativi di prodotto che approdano sul mercato locale dal paese sudamericano e che sottraggono quote di mercato ai produttori locali.
5 Febbraio 2008
CARNE: BENE IL DIVIETO DI IMPORTAZIONE DAL BRASILE