Il caro gasolio rischia di mettere in seria difficoltà l’agricoltura toscana. Le quotazioni raggiunte dal combustibile, infatti, hanno un indubbio peso sulla produzione di alimenti, complice il fatto che è usato per l’alimentazione di gran parte dei trattori e dei mezzi meccanici. Coldiretti Toscana stima che gli aumenti abbiano generato un’impennata dei costi sia per gli allevamenti (+13%) sia per le colture (+11% per il grano e il riso; +12% per il mais). “Tra i costi di produzione che hanno subito maggiori rincari ci sono i fertilizzanti (+ 33,8 per cento), i mangimi (+ 21,3 per cento) e i prodotti energetici (+6,9 per cento) con i carburanti al 7,1 per cento. Ma a subire gli effetti del caro prezzi è il sistema agroalimentare dove i costi della logistica incidono dal 30 al 35 per cento per frutta e verdura e assorbono in media un quarto del fatturato delle imprese del settore”, denuncia Coldiretti Toscana.
27 Maggio 2008
CARO PETROLIO & AGRICOLTURA