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10 Aprile 2008
CARO PETROLIO E AGRICOLTURA TOSCANA

Il caro petrolio si riflette negativamente anche sull’agricoltura toscana. L'aumento record del greggio, infatti, fa schizzare in alto i costi di produzione delle imprese, penalizzando soprattutto quelle realtà che fanno un maggiore utilizzo delle macchine agricole. Tra i settori che hanno registrato il contraccolpo maggiore figurano anche le serre, il cui riscaldamento è assai più oneroso, e le stalle, dove il carburante viene utilizzato per il riscaldamento e l’essiccazione dei foraggi destinati all'alimentazione degli animali.
Ma se i carburanti fanno un passo avanti del 7,4%, ci sono altre voci che contribuiscono ad aggravare il bilancio delle aziende agricole: sono i prezzi in ascesa di fertilizzanti e mangimi che, secondo i dati Ismea relativi al mese di febbraio, si sono rispettivamente appesantiti di un + 30,1 e + 22,4 per cento
“La continua crescita dei costi di trasporto e degli altri costi logistici – dice il direttore di Coldiretti Toscana Prisco Lucio Sorbo - mette a rischio la competitività delle imprese toscane e italiane e dunque  va affrontata con interventi strutturali. Contro l'aumento dei prezzi del greggio occorre percorrere con decisione anche  la strada delle sviluppo delle energie alternative rinnovabili, terreno su cui è necessario recuperare i ritardi accumulati”.

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