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5 Luglio 2012
CARTA E BUROCRAZIA METTONO IN DIFFICOLTA’ IL VINO

La carta è un peso insostenibile per le imprese agricole in particolare per le imprese del vino. La burocrazia ha provocato la scomparsa del 10% della produzione di vini Doc, indebolito la competitività e costa mediamente 100 giornate di lavoro all’anno. Giornate “rubate”, nel caso delle imprese vitivinicole, alla vigna e alla cura delle fasi di produzione, alla cantina e all’imbottigliamento. Per molte imprese la strada della Denominazione si è rivelata una strada molto difficile sulla carta tanto da spingerle a rinunciare all’etichetta con gravi ripercussioni sulla riduzione dei terreni destinati a produrre vini Doc e Docg. Una zavorra che in Toscana, regione dei grandi vini italiani, simbolo del nostro Made in Italy nel mondo, dal Chianti al Brunello passando per i Bolgheri, conoscono molto bene. Ogni giorno le imprese devono fare i conti con oltre 70 attività burocratiche e relazionarsi con ben 20 diversi soggetti che vanno dal Ministero delle Politiche agricole alle Regioni, dalle Province ai Comuni, fino ad Agea, Organismi pagatori regionali, Agenzia delle Dogane, Asl, Forestale, Ispettorato Centrale qualità e repressione frodi, Nac, Guardia di Finanza, Nas, Camere di Commercio, organismi di controllo, consorzi di tutela, laboratori di analisi. E' quanto emerge dalla prima analisi sull'efficacia della politica italiana e comunitaria nell'ultima legislatura - alla vigilia della pausa estiva che aprirà la campagna elettorale - illustrata da Coldiretti (info su www.toscana.coldiretti.it) nel corso dell’Assemblea Nazionale che si è tenuta oggi a Roma, e a cui la Toscana ha partecipato con oltre mille coltivatori. “L'inefficacia della politica – spiega Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana riprendendo alcuni dei temi dell’assemblea più sentiti anche in Toscana - si traduce anche in una ridotta qualità dell'attività legislativa che spesso rimanda a provvedimenti amministrativi che alimentano una tecnocrazia fine a se stessa che mette a rischio la competitività delle imprese”.

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