La Toscana dell’agroalimentare è la più taroccata del pianeta. A Villa d’Este, Cernobbio, in occasione del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione la mostra dei falsi: c’è anche il kit fai da te per farsi il vino a casa.
Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana: “Un triste primato: giro d’affari di 6 miliardi di euro l’anno da falso Made in Italy ”.
Il clamoroso kit in bustina per produrre il Chianti che si acquista sul web, l’olio extravergine con l’etichetta che richiama Firenze, il salame, la polenta e addirittura la finocchiona finiscono nella credenza dei tarocchi più famosi del mondo in mostra a Villa d’Este, su quel ramo del Lago di Como, a Cernobbio in occasione del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione organizzato da Coldiretti in collaborazione con lo Studio Ambrosetti. Il forum è in programma tra venerdì 19 e domenica 20 ottobre (info su www.toscana.coldiretti.it). Tra i relatori del granducato attesi a Cernobbio Ermete Realacci, Presidente della Fondazione Symbola e Francesco Di Iacovo, Professore di Economia Agraria all’Università di Pisa.
La Toscana del primato agroalimentare italiano con 465 specialità conquista un altro primato, quello della regione più taroccata d’Italia. E probabilmente del mondo. La “delegazione” dei falsi presenti in mostra a Cernobbio è infatti, la più nutrita con tanti “esemplari” di tarocchi che sfruttano la forza evocativa dell’Italian Sounding, etichette ingannevoli, poco chiare, e “l’ignoranza” del consumatore finale a cui non sono forniti tutti gli elementi per capire cosa sta acquistando. Tra gli esempi nella credenza di Cernobbio il “Tuscan Moon” spacciato per un vino sangiovese ma di toscano non ha davvero nulla; lo stesso accade per il “Forest Ville”, etichetta chiaramente e furbamente ingannevole: c’è scritto “Sangiovese – Chianti” ma è prodotto nella Napa Valley. Per restare in cantina: il kit per pseudo Chianti in bustina venduto online scoperto da “Striscia la Notizia” per farsi in casa il vino italiano. Poi c’è il “Toscano”, salame prodotto in qualche paese sconosciuto degli Usa - il “Fennel Pollin Saleme” venduto in accoppiata al vino, ancora toscano, si fa per dire; la “Palenta” prodotta in Serbia, la “Finocchiono”, tentativo cacofonico di imitare il successo della nostra Finocchiona e l’olio extravergine che sfrutta immagini e riferimenti della toscanità, come per esempio Firenze, per commercializzare confezioni il cui olio è la somma di miscele provenienti da paesi europei. E cosi via. La lista è proporzionata al fascino e al potere del Made in Italy nel mondo. E nel caso della Toscana è molto lunga (la lista s’intende!). “La Toscana è la regione simbolo, nell’immaginario collettivo mondiale del Made in Italy – commenta Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana che guida la delegazione del granducato – il triste primato dei tarocchi è un danno enorme di immagine ed economico per le nostre imprese. Ci troviamo di fronte a prodotti che richiamano il Made in Tuscany ma che non hanno nulla a che fare con il vero prodotto toscano (e italiano!): dall’etichetta con la bandiera tricolore che sventola orgogliosa, passando dal nome al packaging. Chi compra non compra toscano, compra chiaramente un falso. Un falso che danneggia alle radici le imprese toscane e che produce un giro d’affari di 6 miliardi di euro l’anno”.
In contesto del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione è l’occasione per “ricordare” che servono azioni forti per tutelare e difendere produzioni dalla forte identità territoriale. A Cernobbio si riuniscono i maggiori esperti, opinionisti, ed esponenti del mondo accademico nonché rappresentanti istituzionali, responsabili delle forze sociali, economiche, sindacali e politiche nazionali ed estere, che intervengono sui temi correlati dell’ambiente, della sicurezza alimentare e dell’economia. Al centro dei lavori di quest’anno la proposta per una via italiana per lo sviluppo del Paese che sarà presentata e discussa con i segretari dei principali partiti politici in vista delle prossime elezioni. La partecipazione di esponenti del Governo e del Parlamento nazionale ed europeo sarà l’occasione per un approfondimento sui temi di stretta attualità della congiuntura economica che vivono il Paese e l’Europa. Esclusive analisi sugli andamenti di mercato del Made in Italy e sui comportamenti dei consumatori, esposizioni ed esperienze imprenditoriali innovative e momenti di confronto caratterizzeranno la due giorni.
L’edizione di quest’anno si apre alle ore 10,00 di venerdì 19 ottobre con la presentazione dell’indagine sulle priorità degli italiani nel tempo della crisi, elaborata dalla Coldiretti in collaborazione con l’Swg. Sui risultatidiscuteranno il presidente della Coldiretti, Sergio Marini e il Presidente dell’Swg, Roberto Weber.
Nel corso del Forum sarà presentata una approfondita analisi sulla conquista dei mercati esteri da parte del Made in Italy alimentare e sui cambiamenti in atto nelle scelte di acquisto a livello nazionale. Verrà anche inaugurato il Salone dei nuovi mestieri per presentare concretamente le opportunità offerte dalla campagna. Esperienze di successo che testimoniano uno storico ritorno alla terra da parte delle giovani generazioni che sarà al centro dello studio sul lavoro che sarà divulgato per l’occasione.
18 Ottobre 2012
CERNOBBIO: ALLA TOSCANA IL PRIMATO (ANCHE) DEI TAROCCHI, IL KIT IN BUSTINA DI CHIANTI E L’OLIO EXTRAVERGINE “FALSO” IN MOSTRA AL FORUM INTERNAZIONALE DELL’AGRICOLTURA