Il Comitato Nazionale Vini, organo tecnico del Ministero, il 19 marzo ha approvato alcune modifiche al disciplinare di produzione del vino Chianti DOCG. Si è così concluso il lungo percorso, avviato dal Consorzio Vino Chianti che da tempo stava lavorando all’aggiornamento delle norme di produzione della maggiore DOCG toscana.
L’approvazione del nuovo disciplinare è stata preceduta da un incontro, promosso dalla Regione e dal Comitato Vini, con il Consorzio e le categorie interessate. In tale occasione come Coldiretti abbiamo avanzato una serie di proposte per migliorare il testo redatto dal Consorzio. Buona parte delle nostre indicazioni sono state accolte. Ciò ha permesso di eliminare dal disciplinare alcuni elementi di rigidità, quali le limitazioni relative alla tipologia di terreni in cui impiantare i vigneti Chianti, e di definire il limite di produzione massima per gli impianti realizzati prima del 1996; per questi vigneti sarà ammessa una produzione media di uva per ceppo entro il limite di 5 chilogrammi.
Il Consorzio ha proposto, per i nuovi impianti, di aumentare la densità minima, passando dal limite fissato nel disciplinare vigente (3.300 viti per ettaro) a 4.000 viti per ettaro. Noi ci siamo dichiarati contrari a tale modifica, considerato che non tutti i terreni sono adatti per vigneti ad alta densità e che le regole vigenti consentono comunque ai viticoltori che lo ritengono opportuno di impiantare vigneti con più di 4.000 viti ad ettaro. La nostra posizione è però risultata minoritaria, in quanto nessuna delle altre Organizzazioni ha ritenuto di appoggiarla. Il Comitato Nazionale Vini, su questo punto, ha approvato il testo proposto dal Consorzio, con il voto contrario dei rappresentanti di Coldiretti.
Le principali modifiche del disciplinare riguardano la percentuale delle diverse varietà di uve; in particolare nei vigneti Chianti la consistenza minima delle viti di Sangiovese passa dal 75 al 70%, per lasciare più spazio ad altre varietà nere. Resta invariata invece la percentuale dei vitigni bianchi che non possono superare il 10% delle viti.
Nel nuovo disciplinare sono cambiate anche le regole per alcune sottozone; le maggiori modifiche riguardano il Chianti Colli Senesi che, a partire dal 2015, dovrà essere prodotto solo con uve nere.
25 Marzo 2009
Chianti DOCG: approvate le modifiche al disciplinare