La Toscana è al quinto posto della classifica nazionale per l’impatto economico delle Indicazioni geografiche del cibo e del vino, con un valore che supera 1 miliardo di euro grazie soprattutto alla filiera del vino. A darne notizia è Coldiretti Toscana sulla scorta dei dati del Rapporto 2019 di Ismea – Qualivita che fa registrare ottime performance della Toscana nel segmento del vino, a dispetto della leggera flessione.
“Nel segmento del cibo la Toscana è riuscita a bancare un aumento dell’11,3% con 144 milioni di ricaduta economica, ma è il vino a guidare la performance straordinaria della regione con 961 milioni di euro di valore”, dice Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Toscana. “C’è ancora molto da fare, però – aggiunge il presidente Filippi – perché il segmento del vino segna una lieve flessione dello 0,8% che impone una stretta delle politiche di promozione anche della Regione Toscana che devono essere mirate, strategiche e condivise appieno con gli attori economici del settore, perché non possiamo permetterci di perdere terreno, dobbiamo necessariamente crescere”, insiste il presidente Filippi.
Nella top ten delle province che segnano il migliore impatto economico delle Indicazioni geografiche c’è Siena – riferisce Coldiretti Toscana – che guadagna addirittura il 4° posto nel segmento del vino con 472 milioni di euro di valore.
“Anche nel segmento dell’olio extravergine di oliva la Toscana è ai primi posti della classifica con 25 milioni di euro di valore – aggiunge il direttore di Coldiretti Toscana, Angelo Corsetti – ma anche qui sono importanti le politiche di tutela e promozione, perché risultano ancora massicce le importazioni di olio dall’estero che deprimono il mercato dell’olio made in Toscana”.
La Toscana conta 32 prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp) riconosciuti dall’Unione Europea tra formaggi, oli extravergine di oliva, salumi e prodotti a base di carne, vini, panetteria e pasticceria, conclude Coldiretti Toscana.