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10 Maggio 2023
CONSUMI: FAMIGLIE A “DIETA” MA SPENDONO DI PIU’ PER FARE LA SPESA, LA CLASSIFICA DEI RINCARI AL SUPERMERCATO

I rincari dei beni alimentari mettono a “dieta” le famiglie toscane. Si acquista di meno (-4,7%) rispetto al primo trimestre dello scorso anno secondo l’Istat ma si spende di più (+7,7%) a causa dei rincari determinati dalla crisi energetica e dall’inflazione. E per le famiglie molti prodotti di largo consumo come farina, pasta e burro diventano quasi un lusso. Primi segnali di rallentamento invece per i prezzi di ortaggi e frutta. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Toscana sulla base dell’Osservatorio Prezzi del Ministero del Made in Italy. “L’inversione di tendenza dei prezzi dei beni alimentari che noi tutti attendevamo non c’è ancora stata. Il costo di molti prodotti di largo consumo, indispensabili nelle cucine, continuano a crescere. Le misure attivate fino a qui per arginare l’inflazione non sembrano avere ancora attivato le leve giuste. Il dato nazionale di aprile conferma che c’è un rimbalzo negativo e questo significa nuovi rincari. – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana – Le ragioni di questo andamento non sono sempre così chiare e giustificate.  È necessaria una maggiore vigilanza ed applicare, laddove è previsto, la legge contro le pratiche sleali a tutela dei consumatori e delle imprese agricole che da questa situazione sono le più danneggiate. Gli agricoltori producono, gli altri guadagnano”.

Per rendersi conto della spirale in cui le famiglie devono affrontare ogni giorno facendo la spesa basta prendere ad esempio alcuni dei generi alimentari di più largo consumo sulla base del loro prezzo medio secondo l’Osservatorio dei Prezzi considerando il periodo tra marzo 2022 e marzo 2023. Al primo posto tra i prodotti che hanno subito maggiori incrementi c’è l’olio di semi di girasole, sul cui prezzo influisce la crisi di approvvigionamenti con l’Ucraina, con un costo medio 3,32 euro (+93%). Un anno fa bastavano 1,72 euro. Al secondo posto c’è la farina di frumento (+58%) passata da 0,58 centesimi a 0,92 euro e al terzo un altro tra i prodotti più amati e consumati dagli italiani, sua maestà la pasta (+52%) nonostante agli agricoltori, che producono la materia prima essenziale, il grano appunto, sia riconosciuto un prezzo inferiore al 30% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Al quarto posto troviamo il riso (+51%), diventato un alimento sempre più presente nella nostra dieta, al quinto il barattolo di yogurt da 125 grammi (+44%) mentre al sesto la passata di pomodoro (+39%). In settima posizione c’è il burro (+32%) seguito all’ottavo dal prosciutto cotto (+25%) e al nono dal petto di pollo (+24%). Chiudono la classifica, al decimo posto, i bastoncini di pesce surgelati (+23%). Al banco dell’ortofrutta la situazione va migliorando. Per acquistare un chilo di insalata lattuga si spende il 14% in meno, per i finocchi il 24% in meno ma anche per spinaci a foglia liscia (-1,3%), per i kiwi (-17%), per le pere kaiser (-15%) il cartellino è in discesa, mentre sono stabili quelli per fragole e mele golden. Considerando il tasso di inflazione nazionale del mese di aprile (8,3%) alle famiglie toscane fare la spesa oggi costa complessivamente 64 milioni di euro in più al mese.

La situazione di difficoltà delle famiglie si manifesta con i loro comportamenti di consumo: volano gli acquisti di cibo low cost con i discount alimentari che fanno segnare un balzo del +9,1% nel trimestre nelle vendite in valore, il più elevato tra gli scaffali del dettaglio. Il risultato dei discount – precisa Coldiretti Toscana – evidenzia la difficoltà in cui si trovano i cittadini che, spinti dai rincari, orientano le proprie spese su canali a basso prezzo rinunciando anche alla qualità. Per difendersi dagli aumenti 8 toscani su 10 (81%) hanno preso l’abitudine di fare una lista ponderata degli acquisti da effettuare per mettere sotto controllo le spese d’impulso, secondo l’analisi Coldiretti/Censis che evidenzia come siano cambiati anche i luoghi della spesa con il 72% che si reca e fa acquisti nei discount, mentre l’83% punta su prodotti in offerta, in promozione. Le famiglie infatti – sottolinea Coldiretti Toscana – vanno a caccia dei prezzi più bassi anche facendo lo slalom nel punto vendita, cambiando negozio, supermercato o discount alla ricerca di promozioni per i diversi prodotti.

Per salvare la spesa dei consumatori e difendere la sovranità alimentare del Paese è necessario – conclude Coldiretti Toscana - aumentare i fondi destinati ai contratti di filiera per soddisfare gli investimenti proposti dalla pasta alla carne, dal latte all’olio, dalla frutta alla verdura nell’ambito del Pnrr con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni.

La lista della spesa: la top ten dei rincari

 

  Marzo 2022 Marzo 2023
Olio si semi di girasole (100 cl) 1,72 3,32 +93%
Farina di frumento 0,58 0,92 +58%
Pasta di semola di grano duro 1,42 2,17 +52%
Riso 1,62 2,45 +51%
Yogurt (125 gr) 0,27 0,39 +44%
Passata di pomodoro (1000 Gr) 1,26 1,75 +39%
Burro 8,11 10,76 +32%
Prosciutto Cotto (1000 Gr)

 

24,42 30,55 +25%
Petto di pollo (1000 Gr) 10,3 12,77 +24%
10° Bastoncini Di Pesce Surgelati (1000 Gr) 5,89 7,25 +23%

Foto dal web

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