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21 Luglio 2022
CONSUMI: SENZA FRENI INFLAZIONE IN TOSCANA. CON + 6,7 PREZZI IN UN ANNO PER RIEMPIRE CARRELLO SERVIRANNO 50 MILIONI IN PIU’ ALLE FAMIGLIE TOSCANE NEL 2022

Con l’inflazione su si svuota sempre di più il carrello della spesa delle famiglie. Per fare la spesa i toscani dovranno spendere 50 milioni di euro in più nel 2022. Continua inarrestabile la corsa dell’inflazione con un aumento, rispetto ad un anno fa, di ben 6,7 punti percentuali di cui 1,2% solo nell’ultimo mese. L’inflazione generale nel mese di giugno ha toccato il 7,8%, leggermente inferiori rispetto al dato nazionale (8%), contro il 6,6% del mese di maggio ed appunto l’1,1% di giugno 2021. Un balzo in un anno senza precedenti che si trascina dietro anche l’incremento dei prezzi dei prodotti alimentari (+ 9%) che in appena un mese crescono di 2,2 punti percentuali. La fiammata inflazionistica più alta su pasta, latte, burro e sui prodotti alimentari in generale si registra ad Arezzo (+10,9%), subito dopo ci sono Grosseto (+10,7%) e Firenze (9,9%). A dirlo è Coldiretti Toscana sulla base dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Nic) dell’Istat. “La stangata sui prezzi pesa sul carrello della spesa alimentare dei toscani per 320 euro in più a famiglia molte delle quali sono sempre più costrette a tagliare gli acquisti mentre nei campi i compensi per i raccolti decimati da rincari, caldo e siccità sono sotto i costi di produzione in forte aumento, costringendo molte imprese agricole a lavorare in perdita ed in condizioni di grandissima incertezza. – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana - Occorre lavorare da subito agli accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni. Nell’immediato bisogna intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi rapidi per salvare aziende, stalle e famiglie”.

A spingere l’inflazione, la cui corsa è condizionata dagli effetti della guerra in Ucraina, ora si è aggiunta anche la riduzione dei raccolti a causa la siccità che hanno scatenato aumenti che vanno dal +11,7% della verdura al +10,8% per la frutta segnata da pezzature più piccole per la mancanza di acqua.

In cima alla classifica dei rincari a giugno, confrontati con i prezzi di giugno dello scorso anno, ci sono gli oli di semi, soprattutto quello di girasole (+69%) – sottolinea Coldiretti Toscana – che risente del conflitto in Ucraina che è uno dei principali produttori e ha dovuto interrompere le spedizioni causa della guerra, il burro (+28%) e la pasta (23%) seguita dalla farina (+21%) proprio nel momento in cui nelle campagne si registrano speculazioni sul prezzo del grano con forti e ingiustificati cali dei compensi riconosciuti agli agricoltori. Rincari a doppie cifre anche per pomodori (+19%) e pesche (+19%) con la siccità che sta colpendo duramente le coltivazioni con cali stimati in Toscana tra il 20% ed il 50% tra minori rese e prodotti danneggiati. A seguire la margarina (+17%), le pere (+17%) e la carne di pollo (+15,1%).

L’inflazione in Toscana nel mese di giugno

Provincia Inflazione generale Prodotti alimentari
Massa Carrara 7,3 9
Lucca 7,6 8,2
Pistoia 7,8 8,8
Firenze 8,3 9,9
Livorno 7,3 7,9
Pisa 7,5 7,2
Arezzo 8,3 10,9
Siena 8 7,6
Grosseto 8,6 10,7
Italia 8 9,2
Toscana 7,8 9

 

L’inflazione in un anno (giugno 2021 – giugno 2022)

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Indice Generale 1,1 1,8 1,9 2,2 2,8 3,6 3,7 4,6 5,5 6 5,7 6,6 7,8
Prodotti Alimentari - 0,8 - 0,1 0,9 0,7 0,6 1 2,2 2,9 4,2 4,5 5,4 6,8 9

Foto dal WEB

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