“Bene gli interventi previsti dalla Regione Toscana per il settore floricolo, strategico per la nostra economia e il nostro territorio, ma è stato di calamità per tutta l’agricoltura a cui vanno date risposte e garantita liquidità”. Perentorio il presidente di Coldiretti Toscana, Fabrizio Filippi, che torna a chiedere all’Assessore all’Agricoltura regionale Remaschi “una ricognizione delle risorse disponibili per valutare le possibilità di intervento diretto e semplificato a favore delle imprese”.
“L’agricoltura toscana ha bisogno di una robusta iniezione di liquidità perché l'emergenza Covid-19, che pure sta confermando il valore strategico del settore agroalimentare, ne sta però mettendo a nudo tutte le fragilità. Nei mesi scorsi come Coldiretti abbiamo denunciato i ritardi che rischiavano di rispedire a Bruxelles fondi preziosi per sostenere gli investimenti e il ricambio generazionale. Ora quelle risorse potrebbero essere impegnate nell'annualità 2020. Rastrellare risorse è possibile. Ci sono, per esempio, in Toscana quasi 120 milioni di euro di risorse dello Sviluppo Rurale, il secondo pilastro della Politica agricola comune che si affianca agli aiuti diretti. Si tratta di fondi ancora non spesi per una quota dei quali si rischia addirittura il disimpegno”, insiste il presidente Filippi.
“Se è vero che agricoltura, industria di trasformazione e distribuzione stanno tenendo duro, non si può negare che molte filiere siano in profonda crisi. Come Coldiretti abbiamo lanciato l'allarme sui rischi che si corrono dal settore vitivinicolo al florovivaismo, dal lattiero – caseario all’olivicoltura fino alla pesca e all’agriturismo. Sono migliaia le attività e quei servizi forniti al settore dell'Horeca che oggi con la chiusura in tutto il mondo di bar e ristoranti rischiano la debacle. Ma è Sos anche per molte attività che rientrano tra quelle che integrano la produzione, meglio note come "attività connesse". L'agriturismo in primis, ma non solo. Le nostre imprese non possono essere lasciate sole, devono essere sostenute. Sono fondamentali sul piano economico e sociale”, aggiunge il direttore di Coldiretti Toscana, Angelo Corsetti.
L'eccesso di burocrazia è tra l’altro una delle cause della difficoltà di utilizzare i contributi europei, per questo Coldiretti chiede di andare oltre le regole, superare i mille vincoli burocratici e spendere subito.
“Auspichiamo che la complessità delle scenario agricolo toscano venga affrontato al tavolo regionale per dare risposte a tutti i segmenti produttivi dell’agricoltura e dell’agroalimentare della nostra regione che necessita di una visione strategica per gestire la fase della ripartenza con interventi finanziari idonei”, conclude il direttore Corsetti.
Firenze 17 aprile 2020