Appello di Coldiretti Toscana anche alle istituzioni regionali e alla GDO
Di fronte ad una situazione drammatica dovuta all’emergenza Coronavirus serve subito l’estensione della proroga delle scadenze fiscali e contributive a tutte le aziende, senza discriminarle sulla base del fatturato e interventi diretti della regione Toscana per dare un respiro di sollievo agli agricoltori. E’ l’appello di Coldiretti Toscana che chiede un intervento su base nazionale integrato da eventuali misure regionali, in riferimento alle misure adottate con l’approvazione del Decreto ”Cura Italia”, che esclude le aziende con più di 2 milioni di fatturato dalla sospensione dei versamenti fiscali e contributivi in scadenza tra l’8 ed il 31 marzo.
“L’aumento del fondo per l’aiuto agli indigenti è importante per aiutare i più bisognosi e per un primo sostegno all’allevamento italiano ma occorre intervenire per salvare importanti settori dell’economia agricola in difficoltà, dal vino all’ortofrutta, dal florovivaismo alla pesca, dagli agriturismi alla vendita diretta, senza discriminare le aziende sulla base del fatturato”, insiste il presidente di Coldiretti Toscana, Fabrizio Filippi.
L’intervento a favore degli indigenti sul latte sarà positivamente esteso come richiesto anche alla carne bovina, ovina e suina ma servono anche risorse per indennizzare le aziende florovivaistiche dalla perdita in questa fase della produzione di fiori recisi ed in vaso e successivamente delle piante – aggiunge Coldiretti Toscana – nel chiedere una forte campagna di comunicazione per sostenere il consumo di prodotti alimentari italiani da parte dei cittadini #MangiaItaliano.
“Al contempo sono sempre più forti gli appelli alla GDO perché in questo momento tutti gli anelli della filiera e tutte le istituzioni devono fare la propria parte, convivendo i percorsi di promozione e sostegno al tessuto imprenditoriale agricolo, rinsaldando la filiera agroalimentare che porta dal campo alla tavola i prodotti agricoli e agroalimentari made in Toscana con un’attenzione dei supermercati agli approvvigionamenti di cibo made in Italy che va preferito ai prodotti stranieri e con eventuali misure che possono essere messe in campo dalla Regione”, aggiunge il direttore di Coldiretti Toscana, Angelo Corsetti.
La situazione che si è creata – sottolinea la Coldiretti - colpisce duramente le aziende agricole, i primi interventi dovrebbero andare nella direzione di consentire la continuazione dell’attività produttiva a tutte le aziende, vista a strategicità della fornitura alimentare. Da quando è iniziata l’emergenza coronavirus – spiega Coldiretti – l’attività secondo l’Indagine Coldiretti/Ixe’ è crollata nel 41% delle aziende agricole e non è accettabile dunque limitare solo alle aziende con meno di 2 milioni di fatturato la sospensione dei versamenti e adempimenti fiscali e contributivi in scadenza tra l’8 ed il 31 di marzo, che vanno pagati entro il 31 maggio. Non manca l’esigenza di misure specifiche per salvaguardare dall’emergenza le produzioni deperibili di qualità, mentre per la pesca bene il fermo volontario e l’attivazione della Cassa integrazione in deroga per tutti i lavoratori mentre il fondo per l’intero comparto dell’agroalimentare di 100 milioni di euro potrebbe essere sufficiente per affrontare la prima fase, ma forse non adeguato in caso di prolungamento del blocco dei mercati.
Ad essere escluse – denuncia Coldiretti - sono le imprese che più hanno subito l’impatto delle misure di prevenzione adottate a livello nazionale come quelle florovivaistiche che hanno visto andare in fumo completamente, nel momento più importante dell’anno, la produzione di fiori recisi e in vaso per effetto del divieto alle cerimonie e della chiusura dei negozi ma anche quelle vitivinicole colpite duramente dallo stop imposto a bar e ristoranti in Italia e all’estero. Una situazione straordinaria che – conclude Coldiretti - non consente di rispettare la scadenza di venerdì prossimo entro la quale è necessario o adottare un provvedimento urgente di sospensione dei termini.